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Gli abitanti di Sulmona si sottomettono a Cesare

 

A Cesare viene annunciato che i Sulmonesi desideravano sottometterglisi (lett.: fare quelle cose che voleva), ma che (ne) erano impediti dal senatore Quinto Lucrezio e da Azzio Peligno, che occupavano quella città con un presidio di sette coorti. Manda là Marco Antonio con cinque coorti della tredicesima legione. I Sulmonesi non appena videro le nostre insegne, aprirono le porte e tutti quanti, sia gli abitanti della cittadella sia i soldati, uscirono incontro ad Antonio, congratulandosi. Lucrezio e Azzio saltarono giù dalle mura (lett.: dal muro). Azzio, condotto davanti ad Antonio, chiede di essere mandato da Cesare. Antonio ritorna con le coorti e con Azzio nello stesso giorno in cui era partito. Cesare aggregò quelle coorti al suo esercito e lasciò andare Azzio incolume.

 

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