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Esempi
di disprezzo nei confronti della morte (I
parte)
Uno Spartano di cui non è stato tramandato neppure il nome, disprezzò a tal punto la morte che, mentre vi veniva condotto, condannato dagli efori, poiché aveva un volto (lett.: era di volto) sorridente e lieto e un suo nemico gli aveva detto: “Disprezzi le leggi di Licurgo?” rispose: “Anzi io ho una grandissima gratitudine verso di lui che mi ha punito con una pena tale che posso scontare senza contrarre prestiti né successive obbligazioni”. O uomo degno di Sparta! Tanto che a me in effetti sembra che sia stato condannato innocente uno che fu di animo così grande. La nostra città produsse innumerevoli (uomini) simili. Ma perché dovrei nominare condottieri e uomini importanti dal momento che Catone scrive che (intere) legioni partirono entusiaste verso quel luogo da dove pensavano che non sarebbero (più) tornate? Con pari coraggio caddero gli Spartani alle Termopili. Che cosa disse (lett.: dice) quell’eroico condottiero (= Leonida)? “Procedete con animo forte, o Spartani: oggi forse ceneremo presso gli Inferi”.
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