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Alcibiade ritorna ad Atene

 

Pur essendo l'intera città scesa al Pireo (per andare) incontro a Trasibulo, Teramene e Alcibiade, l'attesa di vedere Alcibiade era in tutti (lett.: l'attesa di tutti di vedere Alcibiade fu) tanto grande che la folla affluiva verso la sua trireme come se fosse arrivato (lui) solo. Il popolo infatti pensava che le avversità precedenti e le fortune presenti fossero accadute per opera sua. E così gli Ateniesi attribuivano ad una loro colpa sia la perdita della Sicilia sia le vittorie degli Spartani, poiché avevano espulso dalla città un tale uomo. Infatti dopo  che (Alcibiade) aveva cominciato a comandare l'esercito, i nemici non avevano potuto resistergli (lett.: essere pari) né per terra né per mare. Appena Alcibiade uscì dalla nave, sebbene Teramene e Trasibulo fossero stati al comando delle medesime azioni e fossero giunti al Pireo insieme (a lui), tuttavia tutti accompagnavano in corteo lui solo, e, cosa che mai prima era stata in uso se non a Olimpia per i vincitori, (gli) donavano corone auree e bronzee. Egli, piangendo, accettava una simile dimostrazione d'affetto dei suoi concittadini, memore della durezza del tempo passato. 

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