Vendetta della regina Tamiri  - Giustino 

Torna alla versione in latino

Ciro, sottomessa l'Asia e ridotto in suo potere tutto l'Oriente, muove guerra agli Sciti. In quel tempo era regina degli Sciti Tamiri che non si lasciò spaventare a guisa di donna dall'arrivo dei nemici e pur potendo impedire loro il passaggio del fiume Arasse, permise (lett.: non essendo stata spaventata... dall'arrivo dei nemici... permise...) che (lo) attraversassero, pensando che la battaglia (sarebbe stata) più facile per lei entro i confini del suo regno e che la fuga per i nemici (sarebbe stata) più difficile per l'ostacolo del fiume. E così Ciro, trasportate le truppe al di là (del fiume), dopo essere avanzato un po' nella Scizia, pose l'accampamento. Poi, il giorno dopo, simulata la paura, come se avesse abbandonato l’accampamento fuggendo, lasciò così gran quantità di vino e quelle cose che erano necessarie al banchetto. Essendo stato annunciato ciò alla regina, (ella) mandò (lett.: manda) il figlio giovinetto ad inseguirlo con la terza parte dell'esercito. Ma dopo che si giunse all'accampamento di Ciro, il giovinetto, inesperto di arte militare, come se fosse venuto ad un banchetto, non ad un combattimento, trascurati i nemici, permise ai barbari, che non erano abituati al vino, di ubriacarsene (lett.: di riempirsi di vino) e (così) gli Sciti furono vinti (lett.: sono vinti) più con l'ubriachezza che con la guerra. Infatti, saputo ciò, Ciro, ritornato durante la notte, (li) aggredisce ubriachi (com'erano) e uccide (lett.: uccise) tutti gli Sciti con il figlio della regina. Perduto un esercito tanto grande e, cosa di cui si doveva addolorare più profondamente, (perduto) l'unico figlio, Tamiri non sfogò nelle lacrime il dolore della perdita, ma si volse al conforto (lett.: plurale) della vendetta e con un una simile imboscata (lett.: con un pari inganno di insidie) sorprese i nemici esultanti per la recente vittoria; infatti, simulata la sfiducia per la sconfitta ricevuta, ritirandosi condusse Ciro fino ad un passo stretto. Qui preparato un agguato sui monti, trucidò duecentomila persiani con lo stesso re. In questa vittoria è rimasto memorabile anche questo fatto, che non sopravvisse a tanta strage neppure un messaggero (lett.: neppure un messaggero di una strage tanto grande). La regina ordinò (lett.: ordina) che la testa di Ciro fosse tagliata e gettata (lett.: la testa tagliata fosse gettata) in un otre colmo di sangue umano, con questo rimprovero per la sua (lett.: della) crudeltà: "Sàziati del sangue di cui fosti assetato e di cui fosti sempre insaziabile".

Soluzione dell'esercizio: 

subacta Asia 

universo Oriente in potestatem redacto

traiectis copiis

simulato metu

omissis hostibus

cognitis his

Amisso tanto exercitu et... unico filio 

simulata diffidentia

conpositis... insidiis

Attenzione

ventum esset =  forma impersonale passiva di un verbo intransitivo

prohibere = è costruito con l'accusativo della persona e l'ablativo della cosa

iubet = è seguito dall'infinito passivo perché manca la persona cui si ordina