Scoramento delle forze greche
Dopo che i comandanti
erano in catene e quelli che li seguivano tra i capitani e i soldati
erano morti, i Greci si trovavano in grande difficoltà; pensavano che
erano alle porte del re, che intorno a loro dappertutto molti popoli e
molte città erano ostili, che nessuno più aveva intenzione di fornire
(loro) viveri, poi che erano lontani dalla Grecia non meno di diecimila
stadi. Inoltre pensavano che non c’era nessuno come guida del percorso,
poi che erano di ostacolo in mezzo al cammino verso casa fiumi che non
si potevano attraversare, che erano da soli senza nessun cavaliere come
alleato, così che era chiaro che vincendo (= pur vincendo /se avessero
vinto) non avrebbero ucciso nessuno, ma che, sconfitti (= se fossero
stati sconfitti),
nessuno si sarebbe salvato. Pensando queste cose ed essendo scoraggiati,
pochi di loro gustavano il cibo verso sera e pochi accendevano il fuoco,
quella notte poi molti non andavano alle armi, ma si coricavano ciascuno
dove capitava, non riuscendo a dormire per il dolore e per la nostalgia
della loro patria, dei genitori, delle mogli e dei figli.
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