Vi
sono molte cose di cui ammettiamo l’esistenza (lett.:
che ammettiamo che esistano); qual è la loro essenza
[lett.: quali (= di quale essenza) sono]? Non
sappiamo. Tutti riconosceranno che noi abbiamo
un’anima dal cui comando siamo spinti (ad agire) e
(ne) siamo distolti; tuttavia, che cosa sia
quest’anima che ci dirige e ci governa (lett.:
nostra guida e signora) non sarà in grado di
spiegarte(lo) (lett.: non ti spiegherà) nessuno più
di quanto (non sarà in grado di spiegarti) dove sia.
Uno dirà che essa è soffio vitale, un altro (che è)
una sorta di armonia, un altro (che è) una forza
divina e (che è) una parte della divinità, un altro
(che è) l’elemento più sottile del principio
vitale, un altro una potenza incorporea; non mancherà
chi dirà (lett.: dica) (che è) sangue, (o) chi (dirà
che è) calore. A tal punto non è possibile
all’anima veder chiaro a proposito delle altre cose
che essa ricerca ancora se stessa.
Perché
dunque ci stupiamo che le comete, spettacolo tanto
raro dell’universo non siano ancora inquadrate in
leggi fisse e che non siano noti l’inizio e la fine
di questi fenomeni il cui ritorno avviene (lett.: è)
a intervalli (di tempo) smisurati? Non sono ancora
(trascorsi) millecinquecento anni da quando la Grecia
“contò e diede un nome alle stelle” (lett.: fece
i numeri e i nomi per le stelle) e (ancora) oggi
esistono molti popoli che conoscono il cielo soltanto
nel (suo) aspetto esteriore, che non sanno ancora
perché la luna si eclissi, perché si oscuri. Anche
presso di noi la scienza è riuscita da poco a
chiarire (lett.: ha condotto alla certezza) questi
fenomeni. Verrà un giorno in cui il tempo e lo studio
attento di più generazioni (lett.: di un’età
piuttosto lunga) porteranno alla luce codesti fenomeni
che adesso sono oscuri.
Una
sola vita non è sufficiente ad investigare fenomeni
di così grande portata (lett.: all’indagine di cose
tanto grandi), anche ammettendo che si dedichi
interamente al(lo studio del) cielo; che (dire) (poi)
del fatto che dividiamo in parti non uguali tra gli
studi e i vizi i così pochi anni (che abbiamo da
vivere)? E così questi fenomeni saranno spiegati
attraverso lunghe successioni (di anni). Verrà un
tempo in cui i nostri posteri si meraviglieranno che
noi abbiamo ignorato cose tanto evidenti. |