Dolore dei Greci per la morte di Ciro
Sul far del giorno essendosi riuniti i generali erano sorpresi che Ciro
né mandasse qualcuno (lett.: un altro) a segnalare che cosa bisognasse
fare né apparisse lui stesso. Decisero dunque (lett.: parve loro
opportuno) di mettersi in marcia (lett.: di andare in avanti), dopo aver
raccolto le cose che avevano ed essersi armati, finché non avessero
incontrato Ciro. Ma mentre ormai erano in partenza, al sorgere del sole,
giunse(ro) Procle, il governatore della Teutrania, discendente da
Damarato il Lacone, e Glu, il figlio di Tamo. Questi dicevano che Ciro
era morto e che Arieo, dopo essere fuggito, si trovava con altri barbari
nella stazione (= posto di tappa) da cui erano partiti il giorno
precedente e mandava a dire che li aspettava per quel giorno se avevano
intenzione di andare (da lui), il giorno dopo invece, mandava a dire,
sarebbe partito in direzione della Ionia da dove appunto era arrivato. I
generali, avendo sentito queste notizie e il resto dei Greci, essendone
venuti a conoscenza, erano addolorati.
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