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Relative improprie

Le relative improprie o avverbiali sono proposizioni il cui introduttore può essere sostituito dall'introduttore di una proposizione circostanziale o avverbiale: esse infatti stanno al posto di proposizioni finali, consecutive, causali, ipotetiche, avversative, concessive, limitative o restrittive:
  1. relative finali: il pronome relativo può essere sostituito dall'introduttore finale ut; il congiuntivo è di norma al presente o all'imperfetto; in italiano si traducono con il congiuntivo.

    Esempio: bacillum propter me, quo abigam, ponitote = mettetemi vicino un bastoncino con cui possa scacciare (le fiere e gli uccelli).


  2. relative consecutive: il pronome relativo può essere sostituito dall'introduttore consecutivo ut e possono essere anticipate nella reggente da is, talis, eiusmodi, tantus, tam, etc. oppure da un comparativo + quam (vedi in proposito la scheda sulle proposizioni consecutive): in italiano si traducono con l'indicativo o con il congiuntivo se è presente un'idea di intenzionalità.

    Esempio: est innocentia adfectio talis animi quae noceat nemini = l'innocenza è una disposizione dell'anima tale che non nuoce a nessuno.


  3. relative causali: il pronome relativo può essere sostituito dall'introduttore causale quod; talvolta il valore causale è sottolineato dalla presenza di rafforzativi che accompagnano il relativo come in quippe qui, ut qui, utpote qui: in italiano si traducono con l'indicativo.

    Esempio: me, qui ad multam noctem vigilassem, somnus complexus est = poiché ero stato sveglio fino a tarda notte, mi colse il sonno.


  4. relative ipotetiche: il pronome relativo può essere sostituito dall'introduttore ipotetico si + quis: seguono le norme del periodo ipotetico della possibilità o della irrealtà ed equivalgono ad una protasi; in italiano si traducono con il congiuntivo.

    Esempio: qui vidisset urbem, captam dixisset = chi (= se uno) avesse visto la città, l'avrebbe detta conquistata.


  5. relative avversative: il pronome relativo può essere sostituito dal cum avversativo; in italiano si traducono sostituendo il relativo con "mentre" o facendolo seguire da "invece" con il verbo all'indicativo.

    Esempio: quam tu tuam causam non nosti, qui alienas tam facile discas! = quanto ignori la tua causa, tu che invece impari tanto facilmente quelle altrui!


  6. relative concessive: il pronome relativo può essere sostituito dall'introduttore quamvis; spesso nella reggente si trova tamen; in italiano si traducono facendo seguire il relativo da "pure" con il verbo all'indicativo.

    Esempio: ego, qui eius carmina sero legerim, nunc tamen vehementer diligo = io, che pure ho letto tardi le sue poesie, tuttavia adesso le amo moltissimo.


  7. relative limitative o restrittive: il pronome relativo è spesso accompagnato da quidem (= almeno) o da modo (= soltanto). Hanno normalmente il congiuntivo: quod sciam = ch'io sappia; quod meminerim = per quel che ricordo, etc. In alcune espressioni analoghe tuttavia si ha l'indicativo (vedi relative proprie 1. d). In italiano si possono tradurre sia con il congiuntivo, sia con l'indicativo, a seconda del contesto.


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