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Il complemento oggetto

Il complemento oggetto è l’elemento che subisce l’azione di un verbo attivo e si esprime in accusativo.

L'attributo, l'apposizione, il complemento predicativo dell'oggetto o il complemento di denominazione (1) che eventualmente accompagnino tale oggetto, si esprimono anch'essi in accusativo:  

    Es.:

    Puella matrem amat = La fanciulla ama la madre (complemento oggetto);

    In horto candidam puellam video = Vedo una splendida ragazza in giardino (attributo);

    Omnes Romani Traianum imperatorem amaverunt = Tutti i Romani amarono l’imperatore Traiano (apposizione dell’oggetto);

    Graeci Aristidem Iustum appellaverunt = I Greci chiamarono Aristide "Giusto" (complemento predicativo dell’oggetto);

    Urbem Romam Romani amant = I Romani amano la città di Roma (complemento di denominazione).

 

(1) Il complemento comunemente detto “di denominazione” rientra più propriamente nel costrutto apposizionale.

Si esprimono inoltre in Accusativo, come sai, il soggetto delle proposizioni infinitive ed i relativi attributi, apposizioni, predicati nominali, complementi predicativi e di denominazione.

Es.:

Puto Marcum stultum fuisse = Penso che Marco sia stato sciocco (soggetto + predicato nominale).

 

Nota bene: 

 

Il complemento predicativo dell’oggetto si trova:

 

1)

con i verbi appellativi, elettivi, estimativi, effettivi di forma attiva (gli stessi verbi che di forma passiva reggono il complemento predicativo del soggetto: cfr. Nominativo):

Es.:

Te amicum appello = Ti chiamo amico;

Romani consulem Ciceronem elegerunt = I Romani elessero Cicerone console;

Apollo Socratem sapientissimum omnium iudicavit = Apollo giudicò Socrate il più sapiente di tutti;

Omnia irrita hostes fecerunt = I nemici resero vani tutti i tentativi;

2)

con i verbi che significano "comportarsi, mostrarsi": me ostendo, me praebeo (= mi mostro); me praesto, me gero (= mi comporto):

Es.:

 Strenuos milites praestate vos = Comportatevi da soldati valorosi;

3)

con i verbi che significano "dare, avere, prendere, lasciare, aggiungere, trovare, ecc.": do, habeo, accipio, sumo, relinquo, adiungo, invenio, ecc.:

Es.:

Habeo Iulium amicum fidelem = Ho (in) Giulio un amico fedele; 

Dabo consularem aniculae servientem = Porterò (a esempio) un consolare schiavo di una vecchietta;

4)

con le espressioni:

certiorem facere aliquem = informare qualcuno;

Es.:

Consules certiores fecerunt Romanos de victoria = I consoli informarono i Romani della vittoria; 

uxorem ducere aliquam = prendere in moglie qualcuna;

Es.:

Caesar Calpurniam uxorem duxit = Cesare prese in moglie Calpurnia. 

 

I suddetti verbi mantengono la costruzione con il doppio accusativo anche quando sono accompagnati da verbi servili:

Es.:

Omnes strenuos milites iudicare Romanos possunt = Tutti possono (= sono in grado di) giudicare i Romani soldati valorosi.

 

 

 

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