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ad Ablativo
Ablativo
propriamente detto
a) Ablativo
di allontanamento e separazione;
b)
Ablativo
di moto da luogo;
c)
Ablativo
di origine e provenienza
;
d)
Ablativo
di privazione;
e)
Costruzione
di opus est;
f)
Ablativo
di agente;
g) Ablativo
di paragone;
h) Ablativo
di materia;
i)
Ablativo
di argomento.
Esprime
un punto di partenza reale o figurato e si suddivide in:
1) |
ablativo
di allontanamento e separazione: si trova in dipendenza dai seguenti
verbi:
,
amoveo, removeo, arceo, averto, avoco,
detraho, eicio, deicio, excludo, pello,
depello, expello, prohibeo, intercludo,
deterreo, ecc. (= allontano, tengo lontano, distolgo,
scaccio, impedisco);
cedo,
decedo, absum, disto, abhorreo, desisto,
ecc. (= mi allontano, mi astengo, desisto);
libero,
solvo, levo, ecc. (= libero, sciolgo); defendo,
vindico, ecc. (= difendo);
secerno,
seiungo, separo (= separo); disiungo, divido,
distinguo, ecc. (= divido, distinguo);
differo,
discrepo, dissentio, dissideo, ecc. (=
differisco, dissento).
Tali verbi possono
reggere tanto l’ablativo con preposizione, quanto l’ablativo
semplice: pertanto in proposito conviene consultare con attenzione il
vocabolario; solo i verbi composti con i prefissi dis- e se- reggono
a/ab + ablativo: |
Es.:
|
Nostri
prohibuerunt hostes fuga = I nostri impedirono ai
nemici la fuga (= tennero i nemici lontani dalla fuga);
Liberavimus
amicum nostrum servitute = Liberammo il nostro amico dalla
schiavitù;
Brutus
patriam a tyrannis liberavit = Bruto liberò la patria dai
tiranni;
Mors
animum a corpore secernit = La morte separa l’anima dal
corpo.
|
|
Nota
bene:
reggono
l’ablativo di separazione e di allontanamento anche gli aggettivi, i
sostantivi e gli avverbi formati sulla stessa radice dei verbi sopra
elencati o affini ad essi per significato, quali: remotus,
separatus, disiunctus, diversus, distinctus,
ecc. (= lontano, separato, diverso, distinto); secessio,
defectio, distinctio, ecc. (= separazione,
distinzione); separatim, procul, longe, ecc.
(= separatamente da, lontano da). |
Es.:
|
Nihil
accidet ei separatim a reliquis civibus = Non gli accadrà
niente, separatamente dagli altri cittadini;
Philosophus
liber a timore est = Il filosofo è libero dal timore. |
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2) |
ablativo
di moto da luogo: è affine all’ablativo
di allontanamento, ma indica più precisamento il luogo (ma anche la
persona o la cosa) da cui ci si muove: esso è sempre accompagnato dalle
preposizioni a/ab e/ex de (per il moto dall’alto verso il
basso). Per le particolarità del complemento di moto da luogo si
rimanda all'apposita scheda. |
Es.:
|
Profecti
sumus ab Asia = Siamo partiti dall’Asia; De
sella exiluit = Saltò giù dalla sella. |
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3) |
ablativo
di origine e provenienza: si trova in dipendenza da verbi o
participi indicanti nascita, discendenza, origine, quali: nascor,
orior, gigno; natus, genitus, ortus,
prognatus; oriundus (aggettivo). Ricorre sia con preposizione
sia senza. Si usa normalmente: |
l’ablativo semplice con:
|
a, ab + ablativo:
|
e, ex, de +
ablativo, con:
|
-
la famiglia o la stirpe (familia, genus)
-
le condizioni sociali (locus)
-
il nome proprio dei genitori (Laius, ecc.)
-
gli appellativi mater, pater
|
per indicare discendenza remota
|
|
Es.:
|
Caesar
nobili loco natus est = Cesare nacque da nobile famiglia;
Apollo
Iove et Latona natus est = Apollo nacque da Giove e Latona;
Libertino
patre natus = Nato da padre liberto;
Romani
ab Aenea prognati erant = I Romani discendevano da Enea;
Ex
me natus es = Sei nato da me;
Marius
ex serva natus est = Mario è nato da una schiava;
Rhenus
oritur ex Lepontiis = il Reno nasce dai Leponzii;
Ex
otio vitia nascuntur = I vizi nascono dall’ozio. |
|
Nota
bene:
in
dipendenza da verbi che significano "apprendere da, prendere da,
ricevere da, chiedere a, informarsi da", ecc., si ha un tipo
particolare di complemento di origine propriamente detto di provenienza.
Esso si trova sempre accompagnato dalle preposizioni a, ab,
e, ex, de.
I
verbi più comuni sono: accipio, audio, peto,
quaero, cognosco, sumo, capio, tollo,
ecc.; in particolare con peto (= "chiedere" per
avere) si usa a/ab + ablativo, con quaero (=
"chiedere" per sapere) si preferisce e/ex + ablativo. |
Es.:
|
Iulius
a me latinas litteras didicit = Giulio ha imparato il
latino da me;
Accepimus
nuntium a consulibus = Ricevemmo la notizia dai consoli;
Ex
te quaero quid agas = Ti chiedo che cosa fai;
Ab
hostibus petiverunt pacem = Chiesero la pace ai nemici. |
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4) |
ablativo
di privazione: si trova in dipendenza da verbi che indicano
mancanza, privazione, bisogno, come careo, vaco (= sono
privo); privo, orbo, nudo, spolio, exuo (=
privo, spoglio); egeo, indigeo (= ho bisogno), ecc.;
oppure in dipendenza da aggettivi da essi derivati come indigens (=
bisognoso), privus, orbus (= privo), nudus (=
spoglio), vacuus (= vuoto, libero),
ecc. Essi reggono normalmente l’ablativo
semplice, ma poiché alcuni ammettono anche altri costrutti (egeo e
indigeo ad esempio si trovano spesso con il genitivo), si
consiglia di consultare sempre con attenzione il vocabolario: |
Es.:
|
Miserum
est carere amicitia tua = È triste essere privi della tua
amicizia;
Omnes
captivi culpa vacabant = Tutti i prigionieri erano esenti da
colpa;
Urbs
nuda a defensoribus erat = La città era priva di difensori.
|
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5) |
costruzione
di opus est: rientra nell’ablativo
di privazione (nel senso che indica ciò di cui si manca) anche la
reggenza di opus est che significa "occorre, bisogna, c’è
bisogno di". La persona cui occorre, si mette sempre in dativo
mentre la cosa di cui si ha bisogno, si può mettere in ablativo o in
nominativo: nel primo caso opus est ha costruzione
impersonale (opus rimane invariato, il verbo esse
ha la terza persona singolare), nel secondo caso ha costruzione
personale (opus rimane invariato, il verbo esse
concorda con il suo soggetto). Si ha la costruzione personale quando la
cosa di cui si ha bisogno è espressa mediante un aggettivo o un pronome
neutro: |
costruzione impersonale
|
costruzione impersonale
|
Mihi
libris opus est = Io ho bisogno di libri (= a me è
necessità di libri);
Sociis
auxilio Romanorum opus erat = I soci avevano bisogno
dell’aiuto dei Romani
|
Mihi
libri opus sunt = Mi
occorrono libri (= a me i libri sono una necessità);
Hoc
tibi opus est/Haec tibi opus sunt = Questo ti
è necessario/Queste cose ti sono necessarie
|
|
Nota
bene:
alcuni
grammatici fanno rientrare la costruzione di opus est nella funzione
strumentale, collegandolo con l’ablativo di abbondanza, altri
invece lo collegano con l’ablativo di privazione, attribuendogli
quindi funzione di allontanamento. |
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6) |
ablativo
di agente e di causa efficiente: indica l’essere animato (persona
o animale) o l’essere inanimato (la cosa) da cui è compiuta l’azione
di un verbo passivo o di significato passivo (pereo che significa
"muoio", se è accompagnato da un complemento d’agente,
significa "essere ucciso") e si esprime con l’ablativo
preceduto da a, ab. Quando l’azione è
compiuta da un essere inanimato, si ha il cosiddetto complemento di
causa efficiente (per altri grammatici si tratta di ablativo
strumentale) che si esprime con l’ablativo semplice: |
Es.:
|
Discipuli
a magistro laudati sunt = Gli allievi furono lodati dal (loro)
maestro;
Necesse
est mundum deorum consilio et providentia administrari =
È necessario che il mondo sia governato dall’intelletto e dalla
provvidenza (= con l’intelletto e la provvidenza) degli dèi.
|
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7) |
ablativo
di paragone: si trova dopo un aggettivo o un avverbio di grado
comparativo o dopo verbi o espressioni di significato comparativo e si
esprime con:
-
l’ablativo
semplice se il primo termine di paragone è il soggetto o il
complemento oggetto;
-
quam
+ il caso del primo termine. Questo costrutto è alternativo al
precedente se se il primo termine di paragone è il soggetto o il
complemento oggetto; è invece obbligatorio quando il primo termine
di paragone è espresso in genitivo, dativo, ablativo semplice e con
preposizione, accusativo con preposizione.
|
Es.:
|
Marius
intelligentior est quam Iulius oppure Marius
intelligentior est Iulio = Mario è più intelligente di
Giulio;
Malo
in urbe vivere quam in villa = preferisco vivere in
città che in (una casa di) campagna.
|
|
Nota
bene:
vi
sono alcuni casi particolari in cui il secondo termine di paragone si
esprime d’obbligo o di preferenza in ablativo e altri in cui si
esprime con quam. Li riportiamo in una tabella per maggior
chiarezza: |
il secondo termine di paragone si trova
in ablativo semplice quando è espresso da:
|
il secondo termine di paragone è sempre
preceduto da quam:
|
-
un
pronome relativo;
-
un
sostantivo come spe, exspectatione, opinione,
iusto, ecc. e nelle frasi negative o interrogative
retoriche di senso negativo.
|
-
quando
si paragonano tra loro due aggettivi, due avverbi, due verbi;
-
dopo
le preposizioni post, ante, supra, ecc.,
e dopo gli avverbi pridie, postridie;
-
in
frasi come: "Io ho un amico più onesto del tuo" = Habeo
amicum honestiorem quam tuus (est).
|
Es.:
|
Amemus
virtutem, qua nihil pulchrius est = Amiamo la virtù, di cui
nulla c’è di più bello;
Se
gessit exspectatione melius = Si comportò meglio di quanto ci si
aspettasse;
Quis
me vir fortior (est)? = Quale uomo è più forte di me?
(Risposta: "nessuno");
Longior
quam latior acies erat = La schiera era più lunga che larga;
Postridie
quam Caesar venit Romam = Il giorno dopo che Cesare venne a Roma.
|
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8) |
ablativo
di materia: indica di che
materiale è fatto un oggetto e si esprime con e, ex (talvolta
de) + ablativo. Tale costrutto può essere sostituito dall’aggettivo
corrispondente: |
Es.:
|
Poculum
ex auro = poculum aureum = Una coppa d’oro. |
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9) |
ablativo
di argomento: indica la persona o
la cosa di cui si parla, si scrive, ci si lamenta o su cui si riflette,
si informa, ecc.: si esprime con de + ablativo. È comunemente
usato anche nei titoli di libri o brani quando se ne enuncia il
contenuto; quando invece si presenta un personaggio, si usa di norma il
nominativo: |
Es.:
|
Maior
pars mortalium de naturae malignitate conqueritur = La maggior parte
dei mortali si lamenta della cattiveria della natura;
Cicero
scripsit tractatum qui inscribitur "Cato Maior de senectute" =
Cicerone scrisse un trattato che si intitola "Catone il
Vecchio" ovvero "La vecchiaia". |
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