Torna all'elenco delle versioni per l'esame di Stato
Un ambasciatore degli Sciti parla ad Alessandro Magno
Se
gli dei avessero voluto che l’aspetto del tuo corpo fosse pari
all’avidità del tuo animo, il mondo non ti conterrebbe: con una mano
toccheresti l’Oriente, con l’altra l’Occidente e, ottenuto ciò
vorresti sapere dove si nasconde il fulgore di una così grande divinità
(= il Sole). Così brami le cose che non riesci a prendere. Dall’Europa
ti dirigi in Asia, dall’Asia passi in Europa: poi, se avrai superato
ogni stirpe umana, ti accingerai a far guerra con i boschi, le nevi, i
fiumi e le bestie feroci. E che? Tu ignori che i grandi alberi impiegano
molto tempo a crescere (lett.: crescono a lungo), (ma) vengono sradicati
in una sola ora? È stolto colui che mira ai loro frutti, (ma) non (ne)
misura l’altezza. Bada che, mentre ti sforzi di giungere in cima, non
cada con (quegli) stessi rami che hai afferrato (altra
traduzione: che avrai afferrato). Anche il leone talvolta è pasto di
piccolissimi uccelli e la ruggine consuma il ferro. Niente è tanto solido
da non poter essere messo in pericolo anche da un debole (lett.: al quale
non sia un pericolo anche da un debole). Che cosa abbiamo a che fare noi
con te? Non abbiamo mai toccato la tua terra. Non ci è forse lecito,
vivendo in vaste foreste, ignorare chi sei, da dove vieni? Non possiamo
essere schiavi di nessuno né desideriamo comandare (a nessuno).
Copyright: traduzione di proprietà del sito www.studentimiei.it. Diritti riservati. |