Torna all'elenco delle versioni
Volontario esilio di Alcibiade
Mentre si svolgevano (lett.: svolgono) queste vicende, dagli Spartani fu posto (lett.: è posto) Lisandro a capo della flotta e della guerra e Dario, re dei Persiani, al posto di Tissaferne, pose a capo della Ionia e della Lidia suo figlio Ciro che con aiuti militari e denaro ridestò negli Spartani la speranza della precedente fortuna. Accresciuti, dunque, in forze, con un improvviso arrivo, vinsero Alcibiade, partito per l’Asia con cento navi, mentre saccheggiava le campagne ricche a causa della lunga pace e per la dolcezza del (far) bottino aveva i soldati sparsi senza il timore di agguati; e la strage di (quei soldati) dispersi, che gli Ateniesi ricevettero più ferite in quella battaglia di quante ne avessero procurate nelle precedenti (battaglie); e fu tanto grande la disperazione tra (lett.: presso) gli Ateniesi, che subito cambiarono il generale Alcibiade con Conone, pensando che fossero stati vinti non per la sorte avversa della guerra, ma per colpa del comandante. Alcibiade, temendo, dunque, la furia della folla, partì (lett.: parte) di nuovo per un volontario esilio.
Copyright: traduzione di proprietà del sito www.studentimiei.it. Diritti riservati. |