Stravaganza di vita non giova alla filosofia Approvo e sono contento che ti impegni con costanza e che, messe da parte tutte le (altre) cose, ti dedichi solo a questo, a renderti ogni giorno migliore, e non solo ti esorto a perseverare, ma te ne prego anche. Ti metto in guardia, però, dal fare alcune cose che siano appariscenti nel tuo modo di vestire o nel genere di vita, come quelli (lett.: ti ammonisco a non fare.... secondo l'uso di coloro) che non desiderano progredire, ma essere guardati. Evita un abbigliamento trasandato, i capelli lunghi (lett.: il capo intonso) e una barba alquanto trascurata, un odio dichiarato per l'argenteria, il letto posto per terra e qualunque altra cosa che, per una falsa strada, corra dietro al desiderio di apparire. Il nome stesso di filosofia, se anche la si pratica con discrezione, è (già) sufficientemente odiato: che cosa (succederà poi) se incominceremo a sottrarci alle abitudini (comportamentali) degli uomini? Tutto, dentro di noi, sia diverso (dalla massa), (ma) il nostro aspetto sia adeguato alla gente comune. Sforziamoci di seguire una condotta di vita migliore (di quella) del volgo, non opposta: altrimenti mettiamo in fuga e allontaniamo da noi quelli che vogliamo correggere (lett.: che siano corretti). (E) facciamo anche sì che non vogliano imitare niente di noi, nel timore di dover imitare tutto (lett.: mentre temono che tutte le cose siano da imitare). Facciamo attenzione che codesti sistemi tramite i quali vogliamo procurarci l'ammirazione, non siano ridicoli e odiosi.
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