Arguzie
di Publilio Siro Publilio, di nazionalità siriana (lett.: siriano di nazionalità), essendo stato condotto, (quando era) ragazzo, dal patrono del (suo) padrone, se lo conquistò non meno con gli scherzi e con l'acutezza dell'ingegno che con la bellezza. Infatti, poiché egli (= il patrono) aveva visto per caso un suo schiavo idropico sdraiato nell'aia e lo aveva rimproverato (domandandogli) che cosa facesse al sole, (Publilio) rispose: "Scalda l'acqua!". Poi, durante la cena, essendo sorta una disputa scherzosa (su) quale riposo mai fosse fastidioso, mentre ognuno esprimeva una opinione diversa (lett.: ritenendo uno una cosa, uno un'altra), egli disse: "I piedi con la gotta (lett.: gottosi)!". Per questi ed altri fatti (lett.: cose), affrancato ed istruito in modo alquanto accurato, poiché componeva mimi e aveva incominciato a rappresentar(li) con enorme successo nelle città dell'Italia, presentato a Roma durante i giochi di Cesare, sfidò tutti quelli che allora avevano un contratto teatrale come autori e come attori [lett.: avevano prestato i (loro) scritti e le loro opere per la scena]. E, avendo tutti accettato la sfida (lett.: non rifiutando nessuno), (li) vinse tutti, e fra questi (lett.: tra i quali) anche Laberio.
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