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Esempi di disprezzo nei confronti della morte (II parte)

 

Questa fu gente forte, finchè furono (lett.: erano) in vigore le leggi di Licurgo. Uno di loro, avendogli detto un nemico persiano in un colloquio vantandosi: “Non vedrete il sole per la gran quantità di giavellotti e di frecce”, disse: “Combatteremo dunque all’ombra”. Ricordo gli uomini; ma che donna fu, di grazia, quella spartana che, avendo mandato il figlio in battaglia e avendo sentito dire che era stato ucciso, disse: “Proprio per questo l’avevo generato, perché fosse tale da non esitare a morire per la patria”. E sia! Gli Spartani erano forti e duri; l’ordinamento dello Stato ha grande importanza. E allora? Non dobbiamo forse ammirare il cirenaico Teodoro, filosofo di una certa fama? Poiché il re Lisimaco gli minacciava la croce, disse: “Di grazia, fai codeste orribili minacce ai tuoi cortigiani; a Teodoro non importa proprio niente se (debba) marcire per terra o in aria”.

 

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