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Dicerie sui lupi

Sed in Italia quoque creditur luporum visus esse noxius vocemque homini, quem priores contemplentur, adimere ad praesens. Homines in lupos verti rursusque restitui sibi falsum esse confidenter existimare debemus aut credere omnia quae fabulosa tot saeculis conperimus. Unde tamen ista vulgo infixa s<i>t fama in tantum, ut in maledictis versipelles habeat, indicabitur. Euanthes, inter auctores Graeciae non spretus, scribit Arcadas tradere ex gente Anthi cuiusdam sorte familiae lectum ad stagnum quoddam regionis eius duci vestituque in quercu suspenso tranare atque abire in deserta transfigurarique in lupum et cum ceteris eiusdem generis congregari per annos VIIII. Quo in tempore si homine se abstinuerit, reverti ad idem stagnum et, cum tranaverit, effigiem recipere, ad pristinum habitum addito novem annorum senio. Id quoque adicit, eandem recipere vestem. Mirum est quo procedat Graeca credulitas! nullum tam inpudens mendacium est, ut teste careat.

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia 8. 80-81

 

 

Ed ecco la traduzione letterale

                                                            

Anche in Italia si crede che lo sguardo dei lupi sia nocivo e che tolga sul momento la voce all’uomo che essi guardano per primi. Dobbiamo ritenere che sia assolutamente falso che gli uomini si trasformino in lupi e che di nuovo tornino uomini (lett.: so restituiscano a se stessi) o dobbiamo credere a tutte quelle cose che abbiamo appreso da tanti secoli che sono inventate. Sarà indicato tuttavia da dove codesta diceria si sia radicata nel popolo a tal punto che considerai “lupi mannari” tra gli insulti. Evante, non disprezzato tra gli autori Greci, scrive che gli Arcadi tramandano che un membro della famiglia di un certo Anto, tirato a sorte viene condotto presso uno stagno di quella regione e appeso il vestito ad una quercia,lo attraversa a nuoto e se ne va in luoghi deserti e si trasforma in lupo e si unisce con gli altri della stessa specie per nove anni. e se in questo tempo si tenne lontano dall’uomo, ritorna allo stesso stagno e, dopo averlo attraversato a nuoto, recupera il (suo) aspetto, aggiunto un invecchiamento di nove anni al precedente aspetto. Aggiunge anche questo, che riprende la stessa veste. E’ straordinario dove arrivi la credulità greca! Non c’è nessuna menzogna così spudorata da mancare di un testimone.



 

 

 

 

   

 

 

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