Torna all'Indice delle versioni

Torna alla Home

 

Alla conquista della Britannia I

Quod ubi Caesar animadvertit, naves longas, quarum et species erat barbaris inusitatior et motus ad usum expeditior, paulum removeri ab onerariis navibus et remis incitari et ad latus apertum hostium constitui atque inde fundis, sagittis, tormentis hostes propelli ac submoveri iussit. Quae res magno usui nostris fuit. Nam et navium figura et remorum motu et inusitato genere tormentorum permoti barbari constiterunt ac paulum modo pedem rettulerunt. At nostris militibus cunctantibus maxime propter altitudinem maris, qui decimae legionis aquilam ferebat, obtestatus deos ut ea res legioni feliciter eveniret, 'Desilite' inquit 'commilitones, nisi vultis aquilam hostibus prodere; ego certe meum rei publicae atque imperatori officium praestitero.' Hoc cum voce magna dixisset, se ex navi proiecit atque in hostes aquilam ferre coepit. Tum nostri cohortati inter se, ne tantum dedecus admitteretur, universi ex navi desiluerunt. Hos item ex proximis navibus cum conspexissent, subsecuti hostibus adpropinquaverunt.

De bello Gallico, 4. 25

 

 

 

 

Ed ecco la traduzione letterale

                                                            

Quando Cesare si accorse di questo, ordinò che le lunghe navi, di cui l’aspetto era alquanto sconosciuto ai barbari e il movimento più veloce per l’uso, si allontanassero un po’ dalle navi da carico, facessero forza sui remi e si disponessero sul fianco scoperto dei nemici e (ordinò) che i nemici fossero respinti e fatti indietreggiare da lì con le fionde, le frecce e le macchine da guerra. Questa cosa fu di grande utilità per i nostri. Infatti i barbari, turbati dall’aspetto delle navi, dal movimento dei remi e dall'insolito genere di macchine, si arrestarono e almeno un po’ indietreggiarono. Ma poiché i nostri soldati esitavano soprattutto per la profondità del mare, colui che portava l’aquila della decima legione, avendo pregato gli dèi che quell’impresa avvenisse felicemente per la legione, disse: “Saltate giù, commilitoni, se non volete consegnare l’aquila ai nemici; io, ad ogni modo, farò il mio dovere verso lo Stato e verso il comandante”. Avendo detto ciò a gran voce, si gettò dalla nave e incominciò a portare l’aquila contro i nemici. Allora i nostri, incoraggiatisi tra loro, perché non si permettesse un disonore tanto grande, tutti quanti saltarono giù dalla nave. Allo stesso modo avendo visto costoro dalle navi vicine, avendoli seguiti, si avvicinarono ai nemici.      

.

.


 

 

 

 

   

 

 

 In questa sezione, sei il visitatore numero