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Alla conquista della Britannia II

Pugnatum est ab utrisque acriter. Nostri tamen, quod neque ordines servare neque firmiter insistere neque signa subsequi poterant atque alius alia ex navi quibuscumque signis occurrerat se adgregabat, magnopere perturbabantur. Hostes vero notis omnibus vadis, ubi ex litore aliquos singulares ex navi egredientes conspexerant, incitatis equis impeditos adoriebantur, plures paucos circumsistebant, alii ab latere aperto in universos tela coniciebant. Quod cum animadvertisset Caesar, scaphas longarum navium, item speculatoria navigia militibus compleri iussit, et quos laborantes conspexerat, his subsidia submittebat. Nostri simul in arido constiterunt, suis omnibus consecutis in hostes impetum fecerunt atque eos in fugam dederunt, neque longius prosequi potuerunt, quod equites cursum tenere atque insulam capere non potuerant. Hoc unum ad pristinam fortunam Caesari defuit.

De bello Gallico, 4. 26

 

 

 

 

Ed ecco la traduzione letterale

                                                            

Si combatté accanitamente da entrambe le parti. I nostri, tuttavia, poiché non riuscivano a mantenere le file né a reggersi saldamente in piedi né a seguire le insegne e chi da una nave chi da un’altra in qualunque insegna si fosse imbattuto, vi si aggregava, erano molto turbati. I nemici invece, essendo loro noti tutti i guadi, quando dalla spiaggia vedevano uscire dalla nave alcuni singolarmente, spronati i cavalli, li assalivano (mentre erano) in difficoltà, in numero maggiore circondavano (loro che erano) in pochi, altri lanciavano dardi contro tutti dal fianco scoperto. Cesare, essendosene reso conto, ordinò di riempire di soldati le scialuppe delle lunghe navi e allo stesso modo i battelli di vedetta e mandava aiuti a quelli che aveva visto in difficoltà. I nostri non appena furono sulla terraferma, raggiunti tutti i loro, assalirono i nemici e li misero in fuga, ma non poterono inseguirli più lontano poiché i cavalieri non avevano potuto tenere la rotta e raggiungere l’isola. Questo solo mancò all’abituale fortuna di Cesare.

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