La
particella an introduce una interrogativa diretta semplice di tipo
retorico cui conferisce una certa
enfasi: essa si usa quando si contrappongono due concetti, collegati per
asindeto, di cui il primo esprime un fatto che si verifica in certe condizioni,
il secondo un fatto che, in condizioni migliori rispetto al primo, si
verificherà a maggior ragione. Qui in particolare si contrappongono un semplice
scita che riesce a disprezzare il denaro e i filosofi che, data la loro
formazione, a maggior ragione dovranno disprezzarlo. Nella traduzione
puoi renderlo in vari modi: “come?”, “possibile?”, “se dunque”. In questo caso
ha lo stesso valore di nonne.
È un complemento di stima: dunque il verbo duco che significato assume?
Fertur ha costruzione personale: il suo
significato è affine a quello di trador,
come puoi verificare ripassando il nominativo nella sintassi dei casi.
È una
formula di saluto in cui è sottinteso il verbo dat o dicit.
Mihi Sono ablativi
strumentali retti dal verbo vescor, che hai studiato insieme ai verbi utor,
fruor, fungor e potior nella sintassi dei casi (ablativo). Es delectatus Eodem hoc animo
Non tradurre avventatamente: rischieresti di considerare
in pompa magna come un complemento unico! In è legato a pompa, mentre magna è attributo del soggetto vis; dunque neppure cum è legato a pompa, bensì a ferretur, ed ha valore narrativo.
Quam multa
Il pronome
relativo quae è femminile singolare:
esso si riferisce logicamente a talenta, ma sintatticamente è concordato
con il predicato nominale pecunia:
nella traduzione dovrai però rispettare la concordanza logica e di conseguenza
renderlo come se fosse neutro plurale. Il verbo erat naturalmente dovrà essere tradotto al plurale.
Stato in
luogo espresso con l’ablativo semplice in quanto si tratta di un nome di città
della prima declinazione plurale. Ripassa la regola nelle determinazioni di
luogo.
La relativa, pur essendo propria, ha il congiuntivo in quanto esprime soggettività: puoi cioè sottintendere
mentalmente “secondo lui”. Attenzione però: in italiano si traduce con il
corrispondente tempo dell’indicativo.
Introduce una interrogativa
indiretta ed indica la
persona cui devono essere consegnati i soldi, non quella cui si impartisce
l’ordine! D’altra parte tu sai che iubeo regge
l’accusativo della persona alla quale si ordina qualche cosa, non il
dativo. Se la persona manca, come in questo caso, il verbo della proposizione
che ne dipende va all’infinito passivo (numerari
appunto).
Attenzione:
non è un nominativo, bensì un ablativo strettamente collegato al verbo intellexistis; per la traduzione
consulta il vocabolario.
Ablativo di
privazione retto da egere.
Quos è un nesso relativo in anàstrofe (= in posizione invertita) rispetto
a cum, come di regola; svolgi così: sed cum eos. Tristiores ha funzione predicativa rispetto a quos. Il suo grado è comparativo: assoluto o di maggioranza?
La
costruzione di videretur (che hai
studiato nella sintassi dei casi, nominativo) è personale: infatti il soggetto è sempre Senocrate, che non
vuole apparire maleducato. La proposizione è finale negativa.