I cristiani che creduloni

Fin dall'alba era possibile veder sostare dinnanzi al carcere anziane vedove e bambini orfani, ed i loro capi¹, corrotti i carcerieri, trascorrevano perfino la notte con lui dentro (il carcere). Poi (gli) venivano portate cibarie di ogni sorta e si recitavano (per lui) le loro preghiere², e l'ottimo Peregrino era considerato³ da loro un novello Socrate. E per l'appunto in quell'occasione a Peregrino, con il pretesto del carcere, vennero da loro molte ricchezze, ed (egli) si procurò in questo modo una non piccola rendita (per l'avvenire). Infatti quegli sventurati (= i Cristiani) sono assolutamente convinti che saranno immortali e che vivranno per sempre, e perciò la maggior parte (di essi) disprezza la morte e la affronta volentieri⁴. E poi il (loro) primo legislatore (= Cristo) li persuase che sono tutti fratelli tra loro, una volta che abbiano rinnegato gli dèi dei Greci disobbedendo (loro) e adorino quel sapiente crocifisso (= Cristo) e vivano secondo le sue leggi: dunque disprezzano allo stesso modo tutti (i beni terreni) e li credono comuni. Perciò, qualora arrivi tra loro un uomo (che sia un) abile ciarlatano⁵ e che sappia approfittare delle situazioni, in men che non si dica diventa ricco sfondato⁶, beffando (questi) uomini sempliciotti.

Soluzione dell'esercizio:

• il periodo ipotetico è del secondo tipo (eventualità). L'aoristo nell'apodosi (egeneto) è acronico: indica non già il tempo, ma l'aspetto dell'azione (istantaneo), e quindi si traduce con il presente.

Nota 1
quelli a capo di essi;

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Nota 2
i loro discorsi sacri;

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Nota 3
era chiamato;

Nota 4
i più... si consegnano volentieri (ad essa);