Esame di Stato 2000 - Prova di latino - Istituto Magistrale
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Venio nunc ad voluptates agricolarum, quibus1
ego incredibiliter delector, quae nec ulla impediuntur senectute2
et mihi ad sapientis vitam proxime videntur3
accedere. Habent enim rationem cum terra4, quae
numquam recusat imperium nec umquam sine usura reddit quod5
accepit, sed alias6 minore, plerumque6
maiore cum faenore; quamquam7 me quidem non fructus8
modo, sed etiam ipsius terrae vis ac natura delectat. Quae9
cum gremio mollito ac subacto sparsum semen excepit10,
primum11 id occaecatum cohibet, ex quo occatio12
quae hoc efficit nominata est; deinde tepefactum vapore et13
compressu suo diffundit et elicit herbescentem ex eo viriditatem, quae14
nixa fibris stirpium sensim adolescit et culmoque erecta geniculato vaginis
iam quasi pubescens includitur; e quibus cum15
emersit, fundit frugem spici ordine structam et contra avium minorum morsus
munitur vallo aristarum. Quid ego vitium16 ortus
satus incrementa commemorem17? Satiari delectatione
non possum, ut18 meae senectutis requiem oblectamentumque
noscatis. Omitto enim vim ipsam omnium19 quae
generantur e terra, quae20 ex fici tantulo grano
aut ex acini vinaceo aut ex ceterarum frugum aut stirpium minutissimis seminibus
tantos truncos ramosque procreet; malleoli plantae sarmenta viviradices propagines
nonne21 efficiunt ut quemvis cum admiratione
delectent?.
Note
1. Pronome relativo riferito a voluptates come il
successivo quae: è un ablativo di causa in dipendenza da delector,
uno dei verba affectuum.
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2. Ablativo di causa efficiente. È bene rendere l'aggettivo
nulla con un avverbio, "affatto" o simili.
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3. Ha costruzione personale.
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4. L'espressione rationem habere cum aliquo indica
"essere in rapporto con qualcuno, avere a che fare con, avere un conto aperto
con".
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5. Il pronome relativo deve essere sdoppiato in id quod.
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6. Sono in correlazione con variatio rispetto al più comune
alias... alias, in quanto il secondo termine indica una frequenza maggiore
rispetto al primo. È sottinteso il verbo reddit.
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7. Non introduce una proposizione concessiva, ma corregge,
attenua o completa quanto detto prima. È usato con tale funzione in proposizione
parentetica o all'inizio di periodo come principale.
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8. Essendo fructus un sostantivo della quarta declinazione,
può essere tanto un nominativo singolare, quanto un nominativo plurale. Data
la posizione dei vocaboli nella correlazione non... modo, sed etiam,
non è poi da escludere che possa trattarsi di un genitivo singolare, esattamente
come ipsius terrae, retto da vis e natura.
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9. Nesso relativo riferito a terra = et ea.
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10. Proposizione temporale espressa con cum + indicativo.
Il perfetto, che è bene tradurre in italiano con il presente, si spiega con
il valore iterativo dell'azione: il fatto accade tutte le volte che...
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11. È in correlazione con il successivo deinde.
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12. Difficile rendere il termine in italiano lasciando la
stessa radice di occeacatum: si può pertanto lasciare intatto il sostantivo latino
riportandolo tra virgolette, altrimenti si traduce con "erpicatura". Occatio
ha funzione predicativa rispetto al soggetto di nominata est, rappresentato dall'intera
proposizione relativa quae hoc efficit; per la traduzione occorre sdoppiare
quae in ea quae.
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13. Com'è evidente dalla nostra analisi, questo et può essere
in correlazione con il successivo et e coordinare i due verbi diffundit
ed elicit ("sia schiude... sia sprigiona..."), oppure può collegare i
due ablativi vapore e compressu ("schiude con il suo calore e
la sua pressione"). Inoltre, non è da escludere che compressu suo sia
retto direttamente da diffundit ("lo fa uscire dal suo abbraccio").
Ne risultano tre traduzioni alquanto diverse, che consideriamo comunque legittime
(vedi la nostra traduzione). Basterebbe l'incertezza a proposito dell'interpretazione
di questo passo a qualificare come decisamente impegnativa la presente versione.
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14. Si riferisce a viriditatem. Da notare i termini
adolescit e pubescens, che assimilano la pianticella che cresce
ad un essere umano.
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15. E quibus cum = et cum ex iis (anàstrofe
e nesso relativo).
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16. Molto insidioso questo termine! Non si tratta di vitium,
ii, sostantivo neutro della seconda declinazione, bensì del genitivo plurale
di vitis, vitis, la vite! A proposito del successivo ortus satus, poi,
nota l'inversione cronologica dei termini (hýsteron pròteron): prima
la nascita, poi la semina.
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17. Congiuntivo dubitativo del presente. Si può tradurre
in vari modi: "perché ricordare, perché dovrei ricordare".
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18. Questo ut non può che essere finale, ma non si
può non evidenziare un certo salto logico rispetto alla principale: conviene
sottintendere un (vobis hoc dico) ut...
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19. È di genere neutro, come si ricava dal successivo quae
che ad esso è riferito.
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20. Questa relativa, a differenza della precedente, ha il
verbo al congiuntivo (procreet) ed è impropria. Ha valore consecutivo,
per cui bisogna rendere in italiano quae con "tale" che.
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21. Si usa nelle interrogative dirette retoriche quando
si aspetta risposta affermativa. Il successivo ut introduce una completiva
retta da efficiunt. Quemvis (da non confondere con quamvis!)
è l'accusativo del pronome indefinito assoluto quivis.
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Eccoti
la traduzione
letterale
Ora vengo ai piaceri degli agricoltori, dei quali mi diletto incredibilmente: essi non sono affatto impediti dalla vecchiaia1 e mi sembra che si avvicinino moltissimo alla vita del sapiente. Gli agricoltori sono infatti in stretto rapporto con la terra, che mai rifiuta un ordine né mai restituisce senza interesse ciò che ha ricevuto, ma alcune volte con una rendita minore, il più delle volte con una maggiore. Per quanto, certamente, non mi dilettano solo i frutti, ma anche la forza e la natura della terra stessa. Ed essa, quando riceve2 nel suo grembo soffice e dissodato il seme sparso, dapprima lo ricopre e trattiene3 - da ciò è stata detta "occatio" questa operazione4 - poi, reso tiepido dal calore della terra, con la sua pressione lo schiude [oppure: dopo averlo intiepidito con il suo calore e la sua pressione, lo fa schiudere; oppure: dopo averlo intiepidito con il suo calore, lo fa uscire dal suo abbraccio] e sprigiona da esso un verde che germoglia in erba, che, appoggiandosi sulle fibre delle radici, a poco a poco cresce e, levatosi su un gambo nodoso, già quasi sviluppandosi, viene avvolto in guaine; e quando emerge5 da esse, tira fuori un frutto in forma6 di spiga e contro i morsi degli uccellini7 è protetto da un vallo di ariste. Perché ricordarvi8 la nascita, la semina, la crescita delle viti? Non riesco a saziarmi del piacere che ne deriva, (lo dico) affinché possiate conoscere la pace e la gioia della mia vecchiaia. Tralascio infatti la forza stessa di tutte le cose che sono generate dalla terra, tale che da un granellino di fico o da un vinacciolo o dai minutissimi semi delle altre messi o piante produce tronchi e rami tanto grossi: magliuoli, piantoni, sarmenti, barbatelle, propaggini, non producono forse sensazioni tali da dilettare e stupire9 chiunque?
Note
1. Da nessuna vecchiaia;
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2. ha ricevuto;
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3. trattiene ricoperto;
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4. questa che fa ciò;
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5. è emerso;
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6. costruito in forma;
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7. uccelli più piccoli;
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8. perché dovrei io ricordare;
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9. con ammirazione.
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