Il soldato e la matrona - Petronio

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Dunque la notte seguente, poiché un soldato, che faceva la guardia alle croci perché nessuno sottraesse un cadavere per (dargli) sepoltura, si era accorto della luce che splendeva abbastanza chiaramente fra le tombe ed aveva udito il gemito di (qualcuno) che piangeva, per il (comune) difetto della natura umana (= la curiosità), desiderò sapere chi (fosse) o che cosa facesse [oppure: chi facesse (ciò) o perché]. Scese dunque nel sepolcro, e vista la bellissima donna, sulle prime rimase immobile, come turbato da una specie di fantasma o da visioni infernali. Poi, quando vide il corpo del defunto e notò le lacrime ed il volto graffiato dalle unghie, pensando evidentemente ciò che (in realtà) era, (e cioè) che la donna non riuscisse a sopportare il rimpianto dell’estinto, portò nella tomba la sua povera cena e cominciò ad esortare l’afflitta a non perseverare in un dolore inutile e a non squarciar(si) il petto con un pianto che non sarebbe servito a nulla: (disse che) a tutti tocca la stessa fine e (che tutti avremo) la stessa (ultima) dimora1, e tutte le altre cose con cui si cerca di richiamare2 alla sanità le menti sconvolte. Ma lei, irritata dal conforto (di quello) sconosciuto, (si) dilaniò il petto con maggior violenza e depose dei capelli strappati sopra il corpo del morto. Tuttavia il soldato non batté in ritirata, ma, con la medesima esortazione, tentò di dare alla povera donna del cibo, finché l’ancella, sedotta dal profumo del vino, prima porse lei stessa la mano vinta all’umanità dell’(uomo) che (la) invitava (a bere), poi, ristorata dalla bevanda e dal cibo, cominciò a prendere d’assedio l’ostinazione della padrona.

 

Soluzione dell'esercizio:

cum miles notasset... et... audisset = cum narrativo con valore temporale-causale; il rapporto temporale rispetto alla reggente è di anteriorità (c'è il congiuntivo piuccheperfetto);

ne quis... detraheret = finale negativa;

ut... conspexit et... consideravit = ut + indicativo temporale;

ne perseveraret = completiva del tipo ut/ne (volitiva).

 

 

 

 


 

 

 

 


Nota 1
di tutti la fine è la medesima e la dimora (è) la medesima;

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Nota 2
sono richiamate.

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