I Romani nelle Forche caudine - Livio |
(I Romani), messisi in marcia verso quella pianura per un'altra via attraverso un passaggio incassato nella roccia1, mentre si dirigevano direttamente verso un'altra gola, (la) trovarono ostruita da tronchi abbattuti e da una barriera di enormi massi2. Poiché era apparso (chiaro che si trattava di) un agguato nemico, venne3 anche avvistato sulla cima della gola un manipolo (di soldati). Cercarono3 quindi di ritornarsene velocemente indietro (per il passaggio) attraverso il quale erano arrivati: (ma) trovarono3 anche questo sbarrato da ostacoli naturali e da uomini armati4. Allora si bloccano senza che nessuno lo abbia ordinato5, lo stupore paralizza i (loro) animi ed una specie di torpore insolito le (loro) membra, e guardandosi l'un l'altro, ciascuno pensando che l'altro (sia) più lucido e padrone di sé6, rimangono a lungo in silenzio. Poi, quando videro montare le tende dei consoli e che alcuni preparavano il materiale necessario per le fortificazioni, benché si rendessero conto che sarebbero stati oggetto di ludibrio dato che costruivano fortificazioni quando ormai tutto era perduto e la situazione era disperata7, ciò non ostante, per non aggiungere la (propria) colpa alla disgrazia, tutti quanti8, senza che nessuno li esortasse (a farlo) o (lo) ordinasse (loro), messisi di propria iniziativa a costruire delle fortificazioni, circondarono3 l'accampamento con una trincea nei pressi dell'acqua (di un ruscello), ironizzando essi stessi con battute amare9 - senza contare il fatto che i nemici (li) insolentivano con disprezzo - sulle loro opere e sulla (loro) fatica inutile. |
Soluzione dell'esercizio: La finale (negativa) è ne culpam malis adderent; non è invece una finale ad muniendum, dove ad + accusativo rappresenta la reggenza di versi. la concessiva è quamquam... cernebant; l'uso dell'indicativo è del tutto regolare, come sempre con i pronomi e gli avverbi raddoppiati ed uscenti in -cumque.
Nota
2
da uno sbarramento suo (= della gola = naturale) e da armi. E' opinione dei più che suus significhi in questo contesto "naturale", anche perché è estremamente improbabile che i Romani avessero lasciato nella gola i propri impedimenti;
fermano il passo senza comando di nessuno;
più padrone della mente e della decisione;
(essi) che costruivano fortificazioni essendo perdute le cose e distrutta ogni speranza;
ciascuno;
con penosa ammissione.
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