Serse,
il figlio di Dario, (dopo aver) profanato la tomba dell'antico Belo,
trovò un sarcofago di cristallo, in cui era disteso il cadavere
(immerso) nell'olio. Stava accanto al sarcofago anche una piccola
stele, su cui era scritto1: "A colui
che avrà aperto la tomba e non avrà riempito il sarcofago, non
accadrà (di) meglio". Lette (queste parole), Serse ebbe paura,
ed ordinò di versare dell'olio al più presto: ma (il sarcofago) non
si riempiva2. Egli allora ordinò
nuovamente di versare (olio). Ma (il sarcofago) non si lasciava
riempire3, finché (Serse) smise di
sprecare inutilmente l'(olio) versato. Ma la stele non smentì quanto
aveva preannunciato: infatti (Serse), dopo aver radunato (un esercito
di) settecentomila (uomini) contro i Greci, (ne) uscì in modo
disastroso, poi, ritornato (in patria), morì nel modo più vergognoso
per gli uomini4, sgozzato di notte nel
(suo) letto dal figlio.