Allenamento
di Socrate alla sopportazione
- Aulo Gellio
Tra
le fatiche volontarie e gli esercizi per allenare il corpo a resistere
agli eventi accidentali1,
abbiamo saputo che Socrate aveva preso l'abitudine di fare anche questo:
si dice che Socrate fosse solito stare in piedi in
un identico2
atteggiamento, per tutto il giorno e tutta la notte, dal primo sorgere del
sole (fino) all'alba del giorno successivo3,
senza chiudere occhio, immobile, senza spostarsi dalla sua posizione4
e con il volto e gli occhi rivolti verso il medesimo punto, assorto in
meditazione, come se avesse in qualche modo la mente e l'animo separati
dal corpo5. E' stato tramandato che egli
fu anche di una così grande temperanza, che visse quasi tutte le età della sua
vita in buona salute. Anche durante la strage di quella pestilenza che
all'inizio della guerra del Peloponneso [= 429 a.C.]
devastò la popolazione ateniese6 con un tipo
di malattia inguaribile, si dice che egli, con i mezzi della sobrietà e
della moderazione, si sia guardato dal contagio dei rapporti sessuali7
ed abbia conservato la salute del corpo (tanto) che non fu assolutamente
soggetto alla calamità comune a tutti8.
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in latino
Nota
1
gli
esercizi del rafforzare il corpo verso le vicende casuali della
sopportazione;
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Nota 2
costante;
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Nota 3
all'altro
sole che sorge ;
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Nota
4
nel
medesimo posto;
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Nota
5
come
(se fosse stata) fatta una certa separazione della mente e dell'animo dal
corpo;
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Nota
6
degli
Ateniesi;
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Nota
7
dalla
rovina dei piaceri;
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Nota
8
di
tutti.
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