Una donna nella congiura: Sempronia - Sallustio |
In quel tempo si dice che Catilina avesse associato (a sé) moltissimi uomini d'ogni risma, (ed) anche alcune donne, che prima avevano sostenuto grandi spese grazie alla prostituzione del (proprio) corpo, (e che) poi, quando l'età aveva imposto un limite soltanto ai guadagni, ma non al lusso, avevano contratto enormi debiti. Per mezzo loro, Catilina credeva di poter sollevare gli schiavi urbani, incendiare la città, alleare a sé, oppure uccidere, i loro mariti. E1 tra di esse era Sempronia, che spesso aveva compiuto molte azioni di un'audacia virile. Questa donna era2 abbastanza fortunata per la nobiltà e la bellezza, e inoltre per lo sposo e i figli; erudita nelle lettere greche e latine, suonava la cetra e danzava con più raffinatezza di quanto si addica ad una (donna) onesta, (e possedeva) molte altre (qualità) che sono strumenti di lussuria. Ma tutto le fu sempre più caro del decoro e della pudicizia; non si poteva comprendere facilmente se facesse meno conto del denaro o della reputazione; (aveva) una libidine così ardente da chiedere gli uomini più spesso di quanto ne fosse richiesta. E1 spesso in passato ella aveva tradito la parola data, aveva rinnegato spergiurando un debito, era stata complice in un delitto; a causa della lussuria e della miseria era precipitata nell'abisso. Eppure la sua intelligenza non (era) spregevole: sapeva comporre versi, suscitare scherzi3, servirsi di un linguaggio ora decoroso, ora molle, ora sfrontato: insomma, c'erano in lei molto spirito e (molto) fascino. |
Soluzione dell'esercizio: L'interrogativa indiretta disgiuntiva è pecuniae an famae minus parceret;
discerneres è un congiuntivo indipendente potenziale (riferito al passato) con il "tu generico" ("avresti potuto comprendere" = "si sarebbe potuto comprendere").
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