Clitofonte tradisce Leucippe - Achille Tazio

"Ma (ti) scongiuro, Clitofonte (mio) signore - infatti tu sei signore della mia anima -, concediti a me oggi per la prima e l'ultima volta: non disprezzare il mio amore, grazie al quale tu hai la più grande fortuna. (E') questo (amore che) ti ha restituito Leucippe: se infatti io non mi fossi innamorata di te, se non ti avessi condotto qui, per te Leucippe sarebbe ancora morta." Dopo avere fatto questi ragionamenti - infatti l'amore insegna anche (a tenere) discorsi -, Mèlite scioglieva le (mie) catene e (mi) baciava le mani e (le) portava agli occhi ed al cuore, e disse: "Vedi come batte e palpita di un battito fitto, pieno di angoscia e di speranza: oh se potesse essere (pieno) anche di piacere! E con il (suo) battito sembra che ti supplichi." Non appena, dunque, mi liberò e (mi) abbracciò piangendo, (io) provai un qualcosa di umano, anche perché [oppure: e (pensavo) che] avevo recuperato Leucippe, e dopo ciò stavo per separarmi da Mèlite, e quello che stava accadendo non era neppure più un'unione matrimoniale, ma, per così dire, una medicina per un'anima ammalata. E così, mentre si avvinghiava (a me), non facevo resistenza1, e mentre (mi) abbracciava non mi opponevo ai (suoi) abbracci: e avvenne quello che Amore voleva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Nota 1
sopportavo. 

N.B.: hneicomhn è l'imperfetto medio di anecw, irregolare perché con duplice aumento; periballoushV e periplekomenhV sono genitivi assoluti con il soggetto sottinteso (authV).

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