C’era nell’esercito di Cesare un richiamato, Crastino, che l’anno precedente nella decima legione era stato primipilo1, uomo di singolare valore. Costui, dato il segnale, disse: "Seguitemi, (voi) che siete stati (soldati) del mio manipolo2, fornite al vostro comandante l’aiuto che avete deciso (di dargli). Rimane quest’unica battaglia; e una volta terminata questa, egli (recupererà) il suo onore e noi recupereremo la nostra libertà". Nello stesso tempo, rivolgendosi a Cesare, disse: "Oggi, comandante, farò in modo che mi ringrazi, sia che io viva sia che muoia3". Dopo aver detto queste parole, si slanciò per primo dall’ala destra e circa centoventi soldati scelti, volontari, della medesima centuria, lo seguirono. |
Soluzione dell'esercizio: signo dato; quo confecto = ablativi assoluti; ut… agas = completiva del tipo ut-ut ne; sarebbe però accettabile anche identificarla come completiva del tipo ut-ut non, a seconda della sfumatura di significato che si vuole attribuire all'affermazione. Come ricorderai, infatti, facio ed efficio si costruiscono con ut, ne quando significano "procuro che", "mi adopero a che"; con ut, ut non quando invece significano "faccio sì che", "produco come conseguenza che". singulari virtute = complemento di qualità in ablativo; quo (confecto) = nesso relativo: et eo; cum dixisset = cum narrativo con valore di anteriorità rispetto al tempo della reggente.
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