E' giusto attribuire tanti onori ai vincitori delle gare atletiche?
Spesso mi meravigliai di coloro che fondarono le feste nazionali e di
coloro che istituirono le gare ginniche per il fatto che stimarono degna
di così grandi doni l’abilità fisica (lett.: stimarono degne... le
abilità dei corpi), mentre a quelli che faticarono personalmente (lett.:
in privato) per gli interessi comuni e disposero le loro energie (lett.:
anime) così da poter giovare anche agli altri, non concessero nessun
onore, (a costoro) dei quali era naturale che essi si curassero di più;
se infatti gli atleti ricevessero un forza doppia (lett.: avendo
ricevuto gli altleti forza due volte tanto), gli altri non ne avrebbero
nulla di più, ma se un solo uomo fosse saggio, ne godrebbero tutti
quelli che vogliono associarsi al suo modo di pensare.
Non per questi motivi essendomi scoraggiato, scelsi di restarmene in
ozio, ma avendo pensato che sarebbe stato un premio sufficiente per me
la fama che mi sarebbe derivata dal discorso stesso, sono venuto a dar
consigli sulla guerra contro i barbari e sulla concordia fra noi stessi,
non ignorando che molti di quelli che si spacciarono per sofisti si
precipitarono su questo argomento, ma sperando da una parte che sarei
stato tanto superiore da sembrare agli altri che non sia mai stato detto
nulla riguardo a questi argomenti e dall’altra avendo giudicato che i
discorsi più belli sono quelli che si fanno (lett.: si trovano ad
essere) sugli argomenti più importanti e che mettono particolarmente in
luce gli oratori (lett.: coloro che parlano) e che portano i più grandi
benefici agli ascoltatori (lett.: giovano moltissimo a coloro che
ascoltano): e questo (discorso) è uno di quelli.
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