La figlia di quel famoso Appio Cieco, mentre usciva dai ludi a cui aveva assistito, fu sballottata da una marea di gente ondeggiante che si riversava da tutte le parti1. E, uscita di là, dicendo di essere stata maltrattata: "Che cosa mi sarebbe capitato2 ora, disse, quanti spintoni e gomitate in più mi sarei presa3, se Publio Claudio, mio fratello, nella battaglia navale non avesse perduto la flotta di navi insieme ad un gran numero di cittadini? Di certo sarei morta schiacciata da una folla di gente (che) adesso (sarebbe stata) maggiore. Ma voglia il cielo che torni a vivere (mio) fratello e che conduca in Sicilia un’altra flotta e che mandi in malora codesta marmaglia che ora mi ha, povera me, tutta ammaccata4!". Per queste parole così astiose e così crudeli di (quella) donna Gaio Fundanio e Tiberio Sempronio, edili della plebe, le inflissero una multa di venticinquemila assi pesanti. |
Soluzione dell'esercizio: il periodo ipotetico quid… factum esset… conflictata essem, si… non perdidisset è del terzo tipo o della irrealtà ed è indipendente; intercidissem è un congiuntivo indipendente irreale; i congiuntivi ottativi utinam… reviviscat… ducat atque.. eat esprimono un desiderio realizzabile nel presente, anche se noi sappiamo bene che i morti non possono resuscitare. Tale uso, tuttavia, sottolinea meglio l’arroganza della donna e la malevolenza delle sue parole.
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