C’era ad Atene una casa ampia e spaziosa, ma malfamata e funesta. Nel silenzio della notte gli inquilini sentivano un rumore (tipico) del ferro e uno strepitio di catene dapprima abbastanza lontano1, poi nelle immediate vicinanze2; all’improvviso appariva un fantasma, un vecchio macilento e sordido, con la barba incolta, i capelli ritti (sulla testa): (costui) reggeva e scuoteva ceppi alle gambe e catene alle mani. Dunque gli inquilini passavano in veglia funeste e dolenti notti a causa della paura: la veglia cagionava malattia e come il terrore cominciava ad aumentare sopraggiungeva la morte. Infatti, anche durante il giorno, benchè il fantasma non apparisse, il ricordo di (quella) visione si imprimeva negli occhi e la paura persisteva. Perciò gli Ateniesi lasciarono (quella) casa abbandonata e tutta quanta per quell’essere mostruoso. |
Soluzione dell'esercizio: Gli ablativi sono: Athenis = complemento di stato in luogo (senza in perché si tratta di un nome di città); primo = ha valore avverbiale (= "dapprima"); e proximo = complemento di provenienza; macie et squalore = complementi di causa efficiente (o anche di causa); promissa barba, horrenti capillo = complementi di qualità (fisica); cruribus, manibus = complementi di mezzo (anche se in italiano si traducono come se fossero complementi di stato in luogo).
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