Come educare i fanciulli   - Seneca

Torna alla versione in latino

Gioverà, dico, moltissimo che i fanciulli siano educati subito in modo sano; il dirigerli, per altro, è difficile, perché dobbiamo fare (ogni) sforzo per non alimentare l'ira in loro o per non reprimerne le naturali inclinazioni. La questione richiede una attenta osservazione; infatti entrambe le cose, sia ciò che deve essere incoraggiato sia ciò che deve essere tenuto a freno, si nutrono con (mezzi) simili, ma le cose simile ingannano facilmente anche una persona attenta. Con la libertà lo spirito cresce, (mentre) è indebolito dalla schiavitù; si innalza se è lodato e condotto a sperar bene di sé (lett.: ad una buona speranza di sé), ma questi stessi atteggiamenti generano insolenza e iracondia: e così dobbiamo guidare (il ragazzo) tra l'uno e l'altro (estremo) in modo da usare ora il freno (lett.: plurale) ora il pungolo (lett.: plurale). Non subisca (il ragazzo) nulla di umiliante, nulla di servile; non abbia mai la necessità di pregare in modo supplichevole né gli giovi l'aver pregato (così), piuttosto gli si conceda in base ai suoi meriti, in base cioè alle azioni passate e alle buone promesse per il futuro (lett.: sia donato alla sua causa, sia alle... sia alle...). Nelle competizioni con i (suoi) coetanei non permettiamo che egli sia vinto né che si adiri; adoperiamoci perché sia amico di coloro con i quali è solito contendere, affinché si abitui nella lotta non a voler nuocere, ma (soltanto) a vincere.