Precipitosa fuga di Dario- Arriano
Dario, non appena gli fu messa in fuga da Alessandro l’ala sinistra e vide che in questo modo era tagliato fuori dal resto dell’esercito, subito come si trovava fuggiva sul carro con i primi. E finché nella fuga si imbatteva in luoghi piani, cercava di salvarsi sul carro, ma quando incontrò dirupi e altre difficoltà del terreno, lascia lì il carro dopo essersi liberato dello scudo e della sopravveste; ed egli lascia anche l’arco sul carro; egli stesso salito a cavallo fuggiva; e la notte sopraggiunta dopo non molto lo sottrasse dall’essere catturato da Alessandro. Alessandro infatti finché c’era luce, lo inseguiva a tutta forza, ma quando ormai c’era buio e non si vedevano le cose davanti ai piedi tornava indietro all’accampamento; prese tuttavia il carro di Dario e lo scudo su di esso, la sopravveste e l’arco. E infatti anche l’inseguimento per lui era stato piuttosto lento, perché avendo ripiegato (lett.: essendosi volto indietro) nella prima rottura della falange anch’egli non si volse all’inseguimento prima di vedere respinti dal fiume i mercenari stranieri e la cavalleria dei Persiani (lett.: prima di aver visto che… erano stati respinti).
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