Cerere |
Cerere, dea dell'agricoltura, era generosa e benevola nei confronti degli uomini e delle donne; aveva una figlia, Proserpina. Proserpina era bella: così Plutone, il triste dio delle ombre, vede la fanciulla in Sicilia presso Enna con le ancelle e (la) rapisce: la terra sicula infatti si apre e appare il carro funesto di Plutone con quattro cavalli neri. Il carro porta Proserpina nei tenebrosi Inferi, dove la fanciulla è la regina degli Inferi. Cerere ignota tutte le cose: vaga con lacrime attraverso le terre intere e cerca la figlia, ma non (la) trova in nessun luogo. La Natura diventa sterile, poiché la dea è afflitta. Allora Giove rimprovera la dea, ma Cerere è irremovibile e dice al signore degli dèi: "Voglio vedere subito mia figlia". Giove risponde: "Proserpina vivrà sei mesi sulla terra , sei mesi sotto terra, poiché si è sposata (lett.: ha contratto matrimonio) con Plutone". Cerere è contenta e sulla terra rifioriscono le erbe e le messi. |
Soluzione dell'esercizio: il perfetto è contraxit; il futuro è vivet
asinine (complemento predicativo dell'oggetto);
avrò toccato (legge dell'anteriorità);
aveva toccato (legge dell'anteriorità).
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