Il Metodo Punto 6 - Metti in relazione ciascun introduttore con il suo verbo

(Dettaglio relativo al metodo di traduzione)

Ora sforzati di mettere in relazione ciascun introduttore con il suo verbo. Tieni presente che, finché non sarai riuscito a fare questo, non avrai praticamente alcuna possibilità di venire a capo della traduzione. Si tratta dunque della fase più delicata ed importante, assolutamente non facoltativa, del tuo lavoro. Per avere successo, prova a procedere così:

I) Impara a ragionare in termini matematici: racchiudi tra parentesi le singole proposizioni che hai individuato. Di regola le parentesi si aprono prima di ogni introduttore e si chiudono dopo un verbo o dopo i complementi ad esso relativi.
Solo in casi eccezionali, quasi sempre dovuti a ragioni di stile (anàstrofi o ipèrbati), un vocabolo può trovarsi prima dell'introduttore o comunque al di fuori della parentesi alla quale appartiene: in tal caso sarà necessario riportarlo al suo interno per poter analizzare correttamente la frase. Il caso più comune è quello di un monosillabo che precede la congiunzione subordinante all'inizio di un periodo:

Es.: Id cum fecisset = cum id fecisset ("avendo fatto ciò").

Una volta poste, le parentesi rappresentano barriere invalicabili: non bisogna assolutamente mescolare i vocaboli racchiusi entro una parentesi (cioè appartenenti ad una proposizione) con quelli che si trovano al di fuori di essa (in quanto appartenenti ad un'altra proposizione). Il traduttore che collegasse introduttori e verbi a casaccio si comporterebbe esattamente come un matematico che, dopo avere aperto una parentesi quadra, la chiudesse con una tonda e viceversa, ed eseguisse poi i calcoli mescolando gli elementi appartenenti all'una ed all'altra parentesi: con quali risultati, puoi immaginarlo da solo.
Nel definire le parentesi, ti si potranno presentare due casi diversi, di cui il secondo (che è il più comune) potrà metterti in difficoltà:

a) dopo un introduttore, e prima di incontrarne un altro, trovi il verbo che si riferisce ad esso: in altri termini, ad ogni parentesi che si apre fa séguito la parentesi che si chiude. Le parentesi sono perciò tutte tonde e le frasi risultano allineate. Si tratta della struttura sintattica più semplice in cui ti possa capitare di imbatterti.

Es.: Bellum scripturus sum, (quod populus Romanus cum Iugurtha rege Numidarum gessit), (primum quia magnum et atrox variaque victoria fuit), (dehinc quia tunc primum superbiae nobilitatis obviam itum est). (Sallustio Jug. 5).
Mi accingo a narrare la guerra che il popolo romano combatté contro Giugurta, re dei Numidi, prima di tutto perché fu lunga e sanguinosa e combattuta con alterne vicende [di alterna vittoria], poi perché allora per la prima volta si tenne testa alla superbia della nobiltà.
(Quattro verbi, tre introduttori).

b) dopo un introduttore, prima di incontrare il verbo ad esso relativo, trovi un altro introduttore: in altre parole, ad una parentesi che si apre fa séguito un'altra parentesi che si apre. Le frasi ne risultano intrecciate, ossia incastrate l'una dentro l'altra.
In questo caso devi fare molta attenzione a stabilire i giusti collegamenti sintattici: le parentesi tonde non bastano più, ma dovrai servirti anche delle quadre e, se necessario, delle graffe. Le aprirai e le chiuderai esattamente come in matematica, ricordando che la prima a chiudersi è quella che hai aperto per ultima, secondo il ben noto schema:

{...[...(........)...]...}


Es.: Praeclare dicebat Socrates (viam proximam et quasi compendiariam ad gloriam esse) (si quis ageret) [ut (qualis haberi vellet) talis esset]. (Cicerone Off. 2. 13).
Diceva molto bene Socrate che la via più breve e per così dire la scorciatoia (per giungere) alla gloria, è di fare in modo [se qualcuno facesse in modo] di essere tale quale uno vorrebbe essere stimato.

Osserva, nella parte finale del periodo, come l'ultima parentesi che abbiamo aperto (con l'introduttore qualis) sia la prima che abbiamo chiuso (con il verbo vellet). Sarebbe gravissimo collegare, ad esempio, l'introduttore ut con il verbo vellet! È appunto da errori di questo genere, assai comuni, che devi imparare a guardarti.

Es.: In reliquis vitae institutis hoc fere ab reliquis differunt, {quod [suos liberos, (nisi cum adoleverunt), (ut munus militiae sustinere possint), palam ad se adire] non patiuntur}. (Cesare B.G. 6. 18).
Nelle altre abitudini di vita si differenziano dagli altri quasi solo in questo, che non permettono che i figli si accostino loro in pubblico se non quando hanno raggiunto un'età (tale) da poter sostenere il servizio militare.

Da questo tipo di analisi puoi notare immediatamente che l'introduttore quod è legato al verbo non patiuntur e che suos liberos è il soggetto dell'oggettiva che ha come verbo adire; incastrate nell'oggettiva si trovano altre due proposizioni.

N.B.: Nel caso in cui il periodo fosse così complesso che le tre suddette parentesi non fossero sufficienti, userai un segno convenzionale, ad esempio una doppia graffa, secondo questo schema:

{{...{...[...(...)...]...}...}}


II) Per realizzare correttamente i collegamenti, tieni presente che:
a. la parentesi è obbligatoria davanti agli introduttori;
b. due verbi (di cui uno non sia servile) vanno comunque separati con una parentesi;
c. i verbi di modo indefinito non hanno introduttore subordinante, anche se possono essere fra loro coordinati;
d. la principale si riconosce procedendo per esclusione: non ha introduttore (fanno eccezione, come abbiamo già detto, le interrogative e le esclamative, in genere facili da riconoscere) e il suo verbo è solitamente di modo finito; essa non va posta fra parentesi, ma sarà bene sottolinearla per renderla evidente;
e. bisogna trovare ragionando il punto in cui iniziano le frasi senza introduttori.
Quest'ultima operazione non sempre risulta facile. Ricorda però che:
- le infinitive cominciano per lo più con il soggetto in accusativo;
- degli ablativi assoluti, facili da riconoscere per la loro struttura caratteristica (soggetto e participio in caso ablativo), fa parte in genere tutto ciò che si trova racchiuso fra il soggetto ed il participio (o viceversa);
- i participi congiunti, anche se possono essere svolti con una proposizione subordinata, non devono essere messi subito fra parentesi: l'operazione da compiere immediatamente è quella di identificare l'elemento con cui essi concordano in genere, numero e caso (e del quale sono in pratica attributi). Quali complementi essi reggano (e, di conseguenza, dove vadano poste le parentesi) diviene chiaro, in genere, solo traducendo.