Ma qui piove di tutto! da "Naturalis historia" di Plinio il Vecchio
È stata registrata ufficialmente una pioggia di latte e sangue, sotto il
consolato di Manio Acilio e Gaio Porcio [114 a.C.], e in molti altri casi;
inoltre una pioggia di carne sotto il consolato di Publio Volumnio e Servio
Sulpicio [461 a.C.], e la carne, quella che gli uccelli non avevano
razziato, non imputridiva. Una pioggia di ferro cadde in Lucania, un anno
prima che Marco Crasso venisse ucciso dai Parti, e con lui tutti i soldati
lucani, che erano in gran numero nel suo esercito: l'aspetto della pioggia
ricordava spugne di ferro; gli aruspici predissero ferite dall'alto. Sotto
il consolato di Lucio Paolo e Gaio Marcello [50 a.C.], piovve lana nella
zona del forte di Conza, vicino al quale Tito Annio Milone fu ucciso un
anno dopo. Mentre costui veniva processato, ci fu una pioggia di mattoni
cotti, registrata negli atti ufficiali di quell'anno.
(Plinio il Vecchio, Naturalis historia 2. 57.)
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