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Saffo
Preghiera ad Afrodite Fr.
1 Voigt Clicca qui se vuoi la metrica della strofe saffica minore.
Afrodite immortale dal trono variopinto, figlia di Zeus tessitrice d’inganni, ti prego, non piegarmi con affanni ed angosce l’animo, o veneranda; orsù vieni qui, se mai anche un’altra volta udendo il mio grido da lontano, (l’)ascoltasti e, abbandonata la casa dorata del padre, giungesti dopo aver aggiogato il carro: ti conducevano i bei passeri veloci sulla nera terra sbattendo fitte le ali dal cielo attraverso l’aere; subito giunsero: e tu, o beata, sorridendo col volto immortale (mi) domandavi che cosa ancora avessi patito e perché ancora (ti) chiamassi e che cosa soprattutto desiderassi ottenere con animo folle (oppure: che si realizzasse per me nel mio cuore folle): “Chi di nuovo devo convincere ad accettare il tuo amore (oppure: a condurre se stessa al tuo amore)? Chi, o Saffo, ti fa torto? E infatti, se fugge, presto inseguirà, e se non accetta doni, poi (ne) offrirà, e se non (ti) ama, presto (ti) amerà anche contro voglia” Vieni ancora da me e liberami dai penosi affanni e quanto il cuore desidera compiere, compilo per me e tu stessa sii (mia) alleata. La cosa più bella Fr.
16 Voigt Alcuni dicono che la cosa più bella sulla nera terra sia un esercito di cavalieri, altri (un esercito) di fanti altri (una flotta) di navi, io invece quello di cui uno è innamorato. È semplicissimo (lett.: del tutto semplice) rendere comprensibile ciò a ognuno: infatti colei che superò di molto gli uomini in bellezza, Elena, dopo aver abbandonato il marito valoroso, se ne andò a Troia per mare e non si ricordò affatto della figlia, né dei cari genitori, ma Cipride la travolse innamorata. …… ed ora mi fa ricordare Anattoria che non è qui, e vorrei vedere il suo amabile incedere e il raggiante splendore del (suo) volto più che i carri dei Lidi e i fanti che combattono in armi. Fr. 31 Voigt N.B.: Confronta con quest'ode il carme 51 di Catullo, che ne è la libera traduzione. Clicca qui se vuoi la metrica. Mi sembra che sia uguale agli dei quell’uomo che di fronte a te siede e (standoti) vicino ascolta (te) che parli dolcemente e amabilmente ridi, e questo davvero mi fa balzare il cuore nel petto, come infatti io ti vedo, subito non mi è più possibile dire nulla, ma la lingua si spezza, sottile un fuoco subito mi scorre sotto la pelle, non vedo nulla con gli occhi, ronzano le orecchie, un freddo sudore mi avvolge, un tremito (mi) prende tutta, e più verde dell’erba (io) sono, e poco lontana dall’esser morta sembro a me stessa. Ma tutto si può sopportare, poiché….
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