Terza prova di latino

 

Studia con attenzione le nostre schede su Seneca e Petronio e poi prova a rispondere alle seguenti domande:

 

 

Quesiti a scelta multipla

Segnare una sola risposta fra quelle proposte

SENECA

  1. Quale delle seguenti serie di dati biografici risulta interamente corretta in riferimento a Seneca?

  1. nato a Cordova in Spagna nel 5 a.C., entrò a far parte della setta dei Sestii e perciò fu costretto all’esilio da Tiberio, tornò a Roma sotto Caligola, fu di nuovo esiliato da Claudio con l’accusa di adulterio, rimase per 8 anni in Sardegna, di dove fu richiamato grazie ad Agrippina; fu precettore di Nerone; emarginato da Nerone dopo la morte di Burro, si ritirò a vita privata, si sposò con la giovanissima Paolina, fu coinvolto nella congiura dei Pisoni e si diede la morte nel 66 d.C.;

  1. nato a Cordova in Spagna nel 5 a.C., fu esiliato da Claudio con l’accusa di adulterio, rimase per 8 anni in Corsica, di dove fu richiamato grazie a Messalina; fu precettore di Nerone, al quale dedicò il De clementia; dopo la morte di Burro si ritirò a vita privata, fu ingiustamente accusato di essere coinvolto nella congiura dei Pisoni e si diede la morte nel 65 d.C.;

  1. nato a Cordova in Spagna nel 5 a.C., entrò a far parte della setta dei Sestii, fu costretto all’esilio da Tiberio e poi da Caligola, tornò a Roma, fu precettore di Nerone ed affiancò Agrippina e Burro nella gestione del potere per cinque anni; emarginato da Nerone dopo la morte di Burro, si ritirò a vita privata, si sposò con la giovanissima Paolina, fu coinvolto nella congiura dei Pisoni e si diede la morte nel 65 d.C.;

  1. nato a Cordova in Spagna nel 5 a.C., fu esiliato da Claudio con l’accusa di adulterio, rimase per 8 anni in Corsica, di dove fu richiamato grazie ad Agrippina; fu poi precettore di Nerone ed affiancò Agrippina e Burro nella gestione del potere per cinque anni; emarginato da Nerone dopo la morte di Burro, si ritirò a vita privata, fu coinvolto nella congiura dei Pisoni e si diede la morte nel 65 d.C.

 

  1. Per Seneca, nel De clementia, il principato è:

  1. un male necessario;

  1. una forma di governo non negativa in sé, ma inevitabilmente soggetta a degenerazione;

  1. la forma istituzionale che meglio rispecchia l’ordinamento cosmico;

  1. una forma di governo in sé negativa.

 

  1. Nel De ira Seneca sostiene che:

  1. l'ira è da evitare come tutte le emozioni: essa è semplicemente desiderio di punizione che si esprime in modo sbagliato; la giusta volontà punitiva è invece una lucida vendetta compiuta "a freddo";

  1. in base ai princìpi stoici, tutto ciò che non è razionale è male e va evitato: quindi non è condivisibile la tesi aristotelico-peripatetica che vede nell’ira uno strumento di stimolo all'azione;

  1. l’ira è l’unica emozione positiva, perché chi non si adira di fronte alle ingiustizie è privo di senso morale;

  1. l’ira non è in sé positiva, ma può avere conseguenze positive, perché stimola all’azione.

 

  1. Nel De vita beata Seneca non afferma che:

  1. la sofferenza non è un male, è anzi necessaria all'uomo per migliorarsi;

  1. la felicità si identifica con la virtus, ossia in sostanza con la razionalità;

  1. il filosofo non deve personalmente incarnare la verità, bensì solo indicarla agli altri;

  1. la felicità, considerata come il sommo bene dalle filosofie ellenistiche, si ottiene attraverso il piacere ed il rifiuto della sofferenza, identificata con il male.

 

  1. L’unico fra i Dialogi di Seneca che sia scritto in forma effettivamente dialogica è:

  1. il De otio;

  1. il De tranquillitate animi;

  1. il De constantia sapientis;

  1. il De brevitate vitae.

 

  1. Le Naturales quaestiones sono:

  1. un tentativo di collegare scienza e morale, com’è evidente dalla struttura delle singole quaestiones, ciascuna introdotta da un problema di carattere etico e conclusa da una specie di "morale";

  1. un trattato di morale in cui Seneca dimostra che l’etica ha un fondamento naturale, poiché la natura è Logos;

  1. un’opera a carattere divulgativo, in cui Seneca raccoglie acriticamente informazioni scientificamente fondate e notizie prive di attendibilità;

  1. un dialogo immaginario tra Seneca e la Natura, alla quale l’autore immagina di porre una serie di domande (= quaestiones).

 

  1. Quale fra le seguenti affermazioni non risulta vera in riferimento alle tragedie di Seneca?

  1. se le tragedie senecane rientrano nel progetto pedagogico di educazione del princeps, sono databili ai primi anni del principato di Nerone; se invece si tratta di un ripiego artistico del Seneca deluso dalla politica, sono databili agli ultimi anni della sua vita;

  1. l'uccisione dei figli di Medea in scena e lo stile tipico della recitatio inducono buona parte della critica a ritenere che le tragedie di Seneca non fossero destinate alla rappresentazione;

  1. la Phaedra di Seneca non deriva da un originale greco a noi noto;

  1. il tragico in Seneca è tematico piuttosto che ideologico.

 

  1. l significato di Apokolokyntosis è probabilmente:

  1. "trasformazione in zucca": infatti nel corso dell’opera l’imperatore Claudio, dopo essere morto, invece di essere assunto fra gli dèi, viene assunto fra le zucche (o gli zucchini);

  1. "apoteosi di uno zuccone": infatti Claudio si ostina a non voler capire che è morto e cerca di continuo di ritornare in vita;

  1. "infinocchiatura": infatti per Claudio l'apoteosi è una vera fregatura (egli non sarà affatto divinizzato);

  1. "inzuccatura": infatti Claudio, dopo la morte, viene condannato a reincarnarsi in una zucca.

 

PETRONIO

  1. L’andamento narrativo del Satyricon è:

  1. lineare, a superamento di ostacoli;

  1. labirintico, a trappole;

  1. "a cornice", interrotto da continue fabulae Milesiae;

  1. lineare, ma spezzato dalla frequente inserzione di digressioni e dal recupero in flash-back dell’antefatto.

 

  1. Quale fra le seguenti affermazioni è sicuramente sbagliata in riferimento al Satyricon?

  1. il Satyricon ha in comune con la "satira menippea" la forma prosimetrica, l’alternanza dei registri stilistici, la varietà dei tipi umani, la struttura narrativa "a blocchi";

  1. il Satyricon potrebbe configurarsi come un rifacimento ironico dell’Odissea: rimandano infatti al precedente omerico la persecuzione da parte della divinità offesa, i naufragi, gli incontri con grandi seduttrici e la presenza di un eroe ingegnoso e padrone della situazione;

  1. il Satyricon potrebbe essere una parodia del romanzo greco d’amore e d’avventura, un genere caratterizzato da una estrema ripetitività di trame e di situazioni e da una forte idealizzazione dell’amore, rispetto al quale Petronio avrebbe costruito un’opera antifrastica, con l’intento di smascherarne la povertà inventiva;

  1. il Satyricon non ricalca in chiave parodica tutti i tòpoi del romanzo greco, come dimostra il fatto che la coppia Encolpio-Gìtone appare quasi sempre insieme, mentre nel romanzo greco è di regola separata dal destino e si ricongiunge soltanto alla fine.

 

  1. Qual è la cronologia interna del Satyricon?

  1. non è possibile avanzare alcuna ipotesi al riguardo: l’ambientazione del romanzo è troppo generica;

  1. le vicende del Satyricon sono chiaramente riferibili al periodo della dinastia flavia: in particolare, l’accenno all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. riporta al regno di Vespasiano;

  1. il Satyricon è ambientato in una non meglio identificata città greca nel III secolo a.C.;

  1. ogni allusione storica, sociale, politica, giuridica, economica contenuta nel Satyricon fa riferimento all’epoca giulio-claudia, e comunque ad un periodo non successivo a quello neroniano.

 

  1. Il Petronio autore del Satyricon potrebbe essere identificato con l’omonimo cortigiano di Nerone perché:

  1. la lingua del Satyricon, almeno per quel che riguarda la "cena di Trimalcione", è quella dell’età neroniana, a noi nota attraverso altri autori;

  1. qualche testimonianza antica ammette esplicitamente l’identificazione fra i due personaggi;

  1. il ritratto tacitiano del Petronio vissuto alla corte di Nerone è assolutamente in sintonia con la sensibilità estetica e con il gusto della provocazione paradossale propri dell’autore del Satyricon;

  1. Tacito fa cenno ad una attività di letterato del Petronio neroniano.

 

  1. Trimalcione è:

  1. un nobile decaduto che vive dell’ostentazione della sua grandezza passata;

  1. un raffinato esteta che si circonda di coreografie spettacolari per lenire il tedio esistenziale;

  1. un liberto arricchito con pretese di cultura;

  1. un ricco borghese che confonde il cattivo gusto con la raffinatezza.

 

  1. Quale di queste affermazioni rispecchia in pieno alcuni avvenimenti relativi alla trama del Satyricon?

  1. nel finale del frammento in nostro possesso Encolpio, Eumolpo e Gìtone s'imbarcano su una nave diretta a Taranto, di proprietà di Lica e di sua moglie Trifèna, e vengono accolti amichevolmente grazie al fatto che Trifèna, un tempo amante di Encolpio, ha ora un debole per Gìtone. All’improvviso si scatena una tempesta: Lica cade in mare ed annega; Trifèna si mette in salvo su di una scialuppa; Encolpio, Eumolpo e Gìtone fanno naufragio nei pressi di Crotone;

  1. all’inizio del frammento in nostro possesso Encolpio e Gìtone vengono raggiunti, nel loro albergo, da una certa Quartilla, la quale, con il pretesto di doversi procurare un rimedio per la febbre terzana inflittale dal dio Priàpo adirato, adesca la coppia e la tiene segregata per tre giorni in casa sua, sottoponendola ad ogni sorta di fatiche amatorie;

  1. nella parte centrale del frammento in nostro possesso Ascilto, mentre Encolpio dorme, "approfitta" di Gìtone; al suo risveglio Encolpio vorrebbe ucciderlo, ma, con sua enorme sorpresa, è Gìtone stesso ad abbandonarlo in favore di Ascilto;

  1. all’inizio del frammento in nostro possesso Encolpio visita una pinacoteca, dove incontra il vecchio poeta Eumolpo, con cui imbastisce una dotta conversazione sulla decadenza delle arti figurative. L'anziano poeta gli racconta una storia licenziosa e gli illustra in versi uno dei quadri, ma viene cacciato via a sassate dai presenti.

 

  1. Nel corso del Satyricon sono inseriti due lunghi brani poetici: quali sono e chi li pronuncia?

  1. il "Bellum civile", probabile parodia di quello lucaneo, e "La matrona di Efeso": entrambi sono posti in bocca ad Eumolpo;

  1. il "Bellum civile", probabile rifacimento di quello lucaneo, e "La caduta di Troia", probabile parodia dell’omonima opera neroniana: entrambi sono posti in bocca ad Encolpio;

  1. "La matrona di Efeso" e "Il fanciullo di Pergamo": entrambi sono posti in bocca ad Eumolpo;

  1. il "Bellum civile", probabile rifacimento di quello lucaneo, e "La caduta di Troia", probabile parodia dell’omonima opera neroniana: entrambi sono posti in bocca ad Eumolpo.

 

 

Risposte: 

 

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