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La nobiltà della causa

 

Dunque nel genere deliberativo (dell'eloquenza) nulla è più auspicabile della dignità; infatti chi mira all'utilità non guarda a che cosa soprattutto voglia colui che persuade, ma a che cosa talvolta persegua maggiormente. Non c'è nessuno infatti, soprattutto in una città tanto illustre, che non pensi che si debba aspirare più di tutto alla dignità, ma per lo più vince l'utilità, quando subentra il timore che, trascurata quella, non si possa mantenere neppure la dignità. C'è poi una divergenza tra le opinioni degli uomini o su quale (lett.: o in quello, cioè su quale) delle due cose sia più utile o anche, quando si è d'accordo su questo, si discute se si debba badare di più all'integrità o all'utilità; poiché queste sembrano spesso in lotta fra loro, chi difenderà l'utilità, enumererà i vantaggi della pace, della ricchezza, del potere, dei tributi, dei presìdi militari (e) di tutte le altre cose il cui profitto misuriamo in base all'utilità e allo stesso modo (elencherà) gli svantaggi dei (loro) contrari; chi (invece) incita alla dignità, raccoglierà gli esempi degli antenati, che erano gloriosi anche con il pericolo, esalterà il ricordo immortale dei posteri, sosterrà che l'utilità nasce dalla gloria e che essa è sempre unita alla dignità.

 

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