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Enclitiche e proclitiche

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Il file mp3 (v. enclitiche e proclitiche.mp3) permette di sentire la lettura.

Le enclitiche sono parole che di per sé sono ossitone ma che preferiscono appoggiarsi sulla parola precedente evitando così, ove possibile, di avere l’accento.

Queste le enclitiche più comuni:

a. il pronome indefinito τὶς, τ in tutte le sue forme

b. i pronomi personali di prima, seconda e terza persona singolare nei casi genitivo, dativo e accusativo

c. l’indicativo presente di εἰμι (= sono) e φημι (= dico) in tutte le persone esclusa la seconda singolare

d. gli avverbi indefiniti di luogo, di tempo e di modo (που = in qualche luogo; ποι = verso qualche luogo; πως = in qualche modo; ποθεν = da qualche luogo, ecc.)

e. le particelle τε (= e), γε (= quidem), τοι (= certamente), περ (= appunto), νυν (= dunque)

Ed ecco come si comporta l’accento delle parole seguite da un’enclitica:

1. dopo una parola accentata sull’ultima sillaba, ossitona o perispomena, l’enclitica di una o di due sillabe non ha accento (καλός ἐστι = è bello ; ἀνήρ τις = un uomo ; ἀνδρῶν τις = uno degli uomini);

2.  dopo una parola con l’accento acuto sulla penultima sillaba, parossitona, l’enclitica di una sillaba non ha accento, invece l’enclitica di due sillabe conserva l’accento sulla sua ultima sillaba, la seconda (νεανίας τις = un giovane ; νεανίαι τινές = alcuni giovani);

3.  dopo una parola con l’accento acuto sulla terzultima sillaba, proparossitona, o con l’accento circonflesso sulla penultima sillaba, properispomena, l’enclitica, di una o di due sillabe, getta il suo accento sull’ultima sillaba di questa parola che avrà così due accenti, il suo e un nuovo accento acuto sull’ultima sillaba (ἄνθρωπός τις = un uomo ; ἄνθρωποί τινες = alcuni uomini; δοῦλός τις = uno schiavo; δοῦλοί τινες = alcuni schiavi);

4. quando ci sono più enclitiche una dopo l’altra, ognuna getta il suo accento sulla precedente: la prima enclitica segue le regole dei punti 1, 2, 3, le altre gettano l’accento sulla enclitica precedente; l’ultima enclitica segue la regola del punto 1 (νεανίας τίς σοί τί πῄ φησι = un giovane ti dice qualcosa in qualche modo).

Nota bene:

Le parole ossitone, con accento acuto sull’ultima sillaba, se seguite da un’enclitica, non cambiano l’accento acuto in grave.

 

 

Proclitiche

Le proclitiche sono parole che non hanno un accento proprio e si appoggiano sulla parola che segue.

Le proclitiche sono:

a. l’articolo ὁ, ἡ, οἱ, αἱ

b. le preposizioni ἐν, εἰς, ἐς, ἐκ, ἐξ

c. le congiunzioni εἰ, ὡς

d. la negazione οὐ, οὐκ, οὐχ 

Nota bene:

le proclitiche ricevono l’accento se sono in fine di periodo o se sono seguite da un’enclitica.

Es.: πατήρ με καλεῖ = il padre mi chiama; λέγεις ἢ οὔ; = (lo) dici o no?; οὔ μοί ἐστι σχολή = a me non è tempo libero (= io non ho tempo libero).

 

 

Esercizio sulle enclitiche:

Regola l'accento nei seguenti gruppi con enclitica:

 1.γυναῖκες τινες;  2. λέγουσι τι σοι;  3. νῆσος ἐστι;  4. ταῦτα ἐστι;  5. φόβῳ τινι;  6. μάχαιρα τε;  7. φίλος ἐστιν τινι;  8. ἐλευθερία τινι;  9. ἡ οἰκία σου;  10. οὗτοι φασιν; 11. ἄνθρωπος ἐστι; 12. πόλεμον περ;  13. ναῦται ἐστε;  14. ἀνθρώπου τινος;  15. τιμῶμεν σε;  16. πράγμα ἐστι;  17. oἱ διδάσκαλοι μου ; 18. πόθος ἐστι;  19. τοῦτο σοι λέγω;  10. γυναικῶν τινων.

Soluzione dell'esercizio

 

 

 

 

 

 

 

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