L'ALFABETO GRECO Nota Bene: per ascoltare il file audio e continuare a vedere il testo vai sul link col tasto destro del mouse e clicca su "Apri in un'altra finestra". Se questa finestra copre il file testo, spostala di lato trascinandola con il mouse Il file mp3 sull’alfabeto (v. 01.alfabeto.mp3) permette di sentire il suono delle singole lettere. Ascolta ora la lettura dell’alfabeto:
Come
nel nostro alfabeto, anche nell’alfabeto greco ad ogni lettera corrisponde un
suono, e le parole si leggono come si scrivono.
Alcune osservazioni: (v. 01.alfabeto_osservazioni.mp3) - l’alfabeto greco consta di sette vocali di cui ε ed ο sono sempre brevi; η ed ω sono sempre lunghe; α, ι ed υ sono ancipiti, cioè possono essere sia brevi sia lunghe. La diversa quantità delle vocali non ha alcuna importanza ai fini della pronuncia, mentre ha fondamentale importanza per stabilire l’accento delle singole parole. - I dittonghi sono formati dall’unione di una vocale aspra (α, ε, ο) e di una vocale dolce (ι, υ): i dittonghi sono αι, ει, οι, αυ, ευ, ου (che si legge u); a questi si aggiungono ηυ, piuttosto raro e υι, formato dall’unione di due vocali dolci. I dittonghi così formati si chiamano dittonghi propri. Esistono però anche dittonghi impropri. Essi sono formati dall’unione di α lunga, η e ω con ι. In questi dittonghi la ι si sottoscrive e non si fa sentire nella pronuncia: ᾳ, ῃ, ῳ. Se, però, i dittonghi impropri si trovano all’inizio di parola che cominci con la maiuscola, la ι non si sottoscrive, ma si scrive a fianco della vocale, Αι, Ηι, Ωι, tuttavia non si pronuncia, per cui la lettura rimane sempre a, e, o. - Le consonanti sono diciassette suddivise in 9 mute, 2 liquide, 2 nasali, 1 sibilante, 3 doppie:
le
consonanti mute vengono così classificate
- Le consonanti sono diciassette suddivise in 9 mute, 2 liquide, 2 nasali, 1 sibilante, 3 doppie: - Liquide: λ, ρ - Nasali: μ, ν. Se la ν è seguita da una gutturale qualunque, si scrive γ ma si pronuncia ν. Es.: γγ (= ng), γκ (= nc), γχ (= nch) - Sibilante: σ, ς per la lettera sigma ci sono due segni, il secondo dei quali si usa solo in finale di parola - Doppie: ζ (= σ + δ), ξ (= κ, γ, χ + σ), ψ (= π, β, φ + σ) - Su quasi tutte le parole greche si trova un accento. Nella lettura è importante rispettare la posizione dell’accento, infatti alcune parole si distinguono solo in base alla posizione dell’accento e al tipo di accento (v. Morfologia: file 02.accento.mp3). Quando l’accento cade su un dittongo proprio, si colloca sulla seconda vocale, ma si legge come se cadesse sulla prima vocale. Es.: καί (= cài e non caì); nei dittonghi impropri l’accento cade sulla prima vocale, in quanto la ι è sottoscritta e non si pronuncia - Se la parola comincia per vocale, su questa vocale si trova un segno simile ad una piccola “c” con la parte aperta rivolta o verso sinistra o verso destra: questo segno si chiama “spirito”. Se lo spirito è aperto verso sinistra ( ᾿ ) si chiama “spirito dolce”; se lo spirito è aperto verso destra ( ῾ ) si chiama “spirito aspro”. Ai fini della lettura lo spirito aspro conferisce una leggera aspirazione alla vocale su cui si trova. Nei dittonghi propri che si trovano all’inizio di parola, lo spirito si colloca sulla seconda vocale, ma l’aspirazione si fa sentire sulla prima vocale; nei dittonghi impropri lo spirito si colloca sulla prima vocale, in quanto la ι è sottoscritta.
Ora proviamo a leggere insieme qualche parola greca: πολίτης = polìtes (cittadino) βασιλεῖς = basilèis (re: plurale) αἰχμάλωτος = aichmàlotos (prigioniero) λύω = lüo (sciolgo) ἕπομαι = èpomai (seguo) ἄγγελος = ànghelos (messaggero) Ἅιδης = Àdes (Ade) la ι sottoscritta non si pronuncia.
Ed ora prova tu a leggere le seguenti parole: hai cinque secondi di tempo prima di ascoltarne la lettura: δηλόω = delòo (mostro) εὔχομαι = èuchomai (prego) ψῆφος = psèfos (sassolino – voto) δοῦλος = dùlos (schiavo) συγκαλέω = süncalèo (convoco)
θώραξ
= thòracs (corazza)
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