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Alessandro contro Annibale I
Ὅς νέος ὢν ἔτι παρελθὼν ἐπὶ τὰ πράγματα καὶ τὴν ἀρχὴν τεταραγμένην κατέσχον καὶ τοὺς φονέας τοῦ πατρὸς μετῆλθον, κᾆτα φοβήσας τὴν ῾Ελλάδα τῇ Θηβαίων ἀπωλείᾳ στρατηγὸς ὑπ' αὐτῶν χειροτονηθεὶς οὐκ ἠξίωσα τὴν Μακεδόνων ἀρχὴν περιέπων ἀγαπᾶν ἄρχειν ὁπόσων ὁ πατὴρ κατέλιπεν, ἀλλὰ πᾶσαν ἐπινοήσας τὴν γῆν καὶ δεινὸν ἡγησάμενος, εἰ μὴ ἁπάντων κρατήσαιμι, ὀλίγους ἄγων εἰσέβαλον εἰς τὴν ᾿Ασίαν, καὶ ἐπί τε Γρανικῷ ἐκράτησα μεγάλῃ μάχῃ καὶ τὴν Λυδίαν λαβὼν καὶ ᾿Ιωνίαν καὶ Φρυγίαν καὶ ὅλως τὰ ἐν ποσὶν ἀεὶ χειρούμενος ἦλθον ἐπὶ ᾿Ισσόν, ἔνθα Δαρεῖος ὑπέμεινεν μυριάδας πολλὰς στρατοῦ ἄγων. Καὶ τὸ ἀπὸ τούτου, ὦ Μίνως, ὑμεῖς ἴστε ὅσους ὑμῖν νεκροὺς ἐπὶ μιᾶς ἡμέρας κατέπεμψα· φησὶ γοῦν ὁ πορθμεὺς μὴ διαρκέσαι αὐτοῖς τότε τὸ σκάφος, ἀλλὰ σχεδίας διαπηξαμένους τοὺς πολλοὺς αὐτῶν διαπλεῦσαι.
Luciano, Dialoghi dei morti 25. 4-5
Ed ecco la traduzione letterale
Giunto al governo quando ero ancora giovane, occupai il regno sconvolto e punii
gli assassini di (mio) padre e poi, avendo spaventato la Grecia con la
distruzione di Tebe (lett.: lo sterminio dei Tebani) e essendo stato eletto
comandante in capo da loro, non ritenni giusto, occupandomi del dominio dei
Macedoni, accontentarmi di governare su quanto il padre mi aveva lasciato, ma
avendo pensato a tutta la terra e avendo giudicato assurdo se non avessi
dominato tutte le terre, con pochi invasi l’Asia e vinsi al Granico in una
grande battaglia e avendo preso la Lidia la Jonia e la Frigia e insomma
assoggettando le (regioni) che di volta in volta trovavo giunsi ad Isso dove
Dario mi affrontò con molte decine di migliaia di uomini. E poi, Minosse, voi
sapete quanti morti vi mandai giù in un solo giorno: dice infatti il nocchiero
che allora la nave non era sufficiente per loro, ma che la maggior parte di essi
fece la traversata essendosi fabbricata delle zattere.
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